Batman: L'ultimo cavaliere sulla Terra 1, la recensione
Non poteva esserci esordio migliore per Batman: L’ultimo cavaliere sulla Terra, progetto intrigante firmato da un team creativo al massimo della forma
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Batman: L’ultimo cavaliere sulla Terra è una miniserie scritta da Scott Snyder per i disegni di Greg Capullo, pubblicata per l’etichetta Black Label della DC Comics. Dopo aver chiuso la lunga run sul personaggio scaturita dal reboot de I Nuovi 52 ed essersi ritrovati sulle pagine di Notti Oscure: Metal, il team creativo è tornato a lavorare insieme per raccontare gli ultimi giorni dell'Uomo Pipistrello.
In un susseguirsi di situazioni assurde e destabilizzanti, la vicenda si sposta in contesti tendenzialmente lontani dalla quotidianità del Cavaliere Oscuro, ed è a quel punto che decolla del tutto. Snyder ci conduce in un viaggio attraverso l’Universo DC di un futuro distopico: il mondo così come lo conoscevamo non esiste più, e come dei novelli investigatori dobbiamo ricostruire i singoli aspetti che compongono questa nuova e inquietante versione.
Il Capullo di queste pagine è in stato di grazia e ci regala una delle interpretazioni più sentite del protagonista: impossibile non restare colpiti dall’enorme cura riposta nei dettagli e nell'espressività dei personaggi, andando a coprire una vasta gamma di emozioni. Il tratto del disegnatore di Spawn è preciso, sicuro e delinea figure sempre dinamiche e cariche di suggestioni. In tal senso, risulta esemplificativo il trattamento riservato al Principe Pagliaccio del Crimine: sebbene si tratti di una "semplice" testa, l'artista la fa recitare perfettamente sfruttando nel migliore dei modi gli occhi e l'iconico sorriso.
Sfogliando il brossurato, si resta colpiti dalla varietà di atmosfere che caratterizzano questo primo capitolo: dall’asettica sala del manicomio alla cupa profondità di una base nascosta sotto le montagne, il colorista messicano FCO Plascencia capitalizza al meglio il lavoro di Snyder e Capullo.
Non vediamo l'ora di scoprire cosa accadrà nei prossimi numeri e, soprattutto, se questa qualità verrà mantenuta fino in fondo.
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