Batman: Dark Knight III - The Master Race #2, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo numero di Dark Knight: The Master Race di Frank Miller, Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janson

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Dopo un inizio vagamente in sordina (QUI la recensione del primo numero), le cose iniziano a farsi interessanti in Batman: Dark Knight III - The Master Race #2, di Frank Miller, Brian Azzarello, Andy Kubert e Klaus Janson. La storia imbastita da questo dream team inizia infatti a mostrare efficaci potenzialità, grazie a un paio di twist narrativi piuttosto inattesi, primo su tutti quello che svela quale sarà la minaccia e il villain principale che il Cavaliere Oscuro dovrà affrontare in questo nuovo, ennesimo ritorno.

Avevamo lasciato i vari protagonisti della miniserie in svariate situazioni: la giovane apprendista di Bruce Wayne, Carrie Kelly, ha inaspettatamente deciso di vestire i panni del suo mentore, misteriosamente assente da anni. Difficile indovinare le motivazioni dell'ex (?) Robin, la quale viene pestata a sangue e fatta prigioniera dalle forze dell'ordine agli ordini del commissario Ellen Yindel. Nel frattempo Lara, nuova Supergirl e figlia di Superman e Wonder Woman, spazientita all'(auto?) isolamento del padre, decide di prendere in mano la spinosa situazione che vede da molti anni i cittadini della città kryptoniana di Kandor ancora prigionieri in miniatura della cupola di Brainiac: per ridare la libertà agli alieni, la ragazza si rivolge ad Atom, Ray Palmer, pregando il geniale scienziato di salvare il popolo superstite di suo padre. Contestualmente, Wonder Woman svolge il suo compito di reggente in Amazzonia, portando con sé il suo piccolo ultimogenito, che si suppone essere figlio anche di Kal-El, ma su questo non vi è ancora alcuna certezza. In tutto questo, la notizia che fa più rumore è la totale assenza dell'originale Batman: che fine avrà fatto il Cavaliere Oscuro?

Nel secondo capitolo di Batman: Dark Knight III - The Master Race osserviamo l'evoluzione di una situazione globale che pone tutti i protagonisti in un contesto di equilibrio precario, mentre un'ingente minaccia cresce in silenzio, senza destare alcun sospetto. Mentre Atom si ingegna per riportare gli abitanti di Kandor alla normalità, Carrie fornisce alcuni aggiornamenti sulla situazione del suo maestro, presumibilmente deceduto (sarà vero? crediamo proprio di no). Questo secondo numero è un importante e appassionante crescendo di una storia che finalmente sembra decollare, e, soprattutto, prendere una direzione molto diversa rispetto ai capitoli precedenti: questo è un elemento importante, dato che uno dei difetti da noi rilevati nella lettura del primo numero era un generale "senso di deja vu". Mentre il racconto principale si chiude con un notevole cliffhanger, e con la morte di uno dei protagonisti (anche qui, però, non escludiamo ulteriori colpi di scena), la back-tale disegnata dallo stesso Miller ci racconta di uno spaccato con protagoniste Wonder Woman e sua figlia, impegnate in un acceso confronto che svela le differenze (ma anche la similitudine attitudinale) tra le due eroine, o, meglio, guerriere.

Se nel primo numero la funzione della storia comprimaria a quella principale ci sembrava, sostanzialmente, una piacevole parentesi, è in questo secondo capitolo che troviamo gradita conferma di quanto queste storie non abbiano la mera funzione di (gustoso) contorno, ma diventino parti fondamentali del racconto complessivo, fondendosi al filo rosso narrativo principale con grande armonia: in questo sta la principale novità di quest'opera, che funziona molto bene.

Ai testi, Miller e Azzarello confezionano un secondo numero dotato di un impianto narrativo più snello, essenziale ed efficace: il risultato è una lettura gradevole e fluida, un crescendo funzionale che non incappa in rallentamenti o incidenti di percorso. Ai disegni, anche Kubert si dimostra più a suo agio, mostrando un tratto più rilassato e personale, anziché cercare di ricalcare a tutti i costi lo stile assolutamente unico (nel bene e nel male) di Miller.

In conclusione, se eravamo rimasti un po' scettici e freddi dalla lettura del primo numero, possiamo oggi attestare che Batman: Dark Knight III - The Master Race è un fumetto che merita, almeno, di essere letto da ogni fan del personaggio. Per i giudizi definitivi ci sarà tempo, più avanti.

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