Batman: Arkham Knight voll. 1 - 3, la recensione

Abbiamo recensito per voi i tre volumi RW-Lion di Batman: Arkham Knight, miniserie scritta da Peter J. Tomasi per la DC Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Batman: Arkham Knight vol. 2, copertinaCon il termine "follia", in psicologia, psichiatria e nel senso comune, si indica genericamente una condizione mentale che identifica la mancanza di adattamento che il soggetto esibisce nei confronti della società, tipicamente attraverso il suo comportamento, le relazioni interpersonali e degli stati psichici alterati considerati anormali.

Provate a immaginare i vostri ultimi dieci anni di vita, tutte le cose che avete fatto, il lavoro, gli amori e le perdite. Bene: adesso cancellate tutto e considerate lo stesso lasso di tempo, durante il quale avete però annullato del tutto la vostra vita sociale, i vostri rapporti di amicizia o affettivi, e ogni notte affrontate una minaccia letale facendo appello a tutta la vostra forza, fisica e mentale.

Un comportamento del genere, un atteggiamento di totale abnegazione verso una causa più grande, non rientra nella definizione sopracitata? Può un eroe definirsi folle secondo i canoni del sentire comune? Dopo la violenta morte dei genitori, per anni, Bruce ha messo a tacere il rimorso dedicandosi alla salvezza di Gotham, celando dietro due maschere i suoi demoni interiori: di giorno quella del signor Wayne, a capo delle Wayne Enterpraises, di notte quella di Batman, il Crociato Incappucciato che combatte il crimine ergendosi al di sopra delle legge. Ma le ferite e gli acciacchi accumulati in questi anni iniziano a mostrare il conto e il fedele maggiordomo Alfred Pannyworth non perde occasione per chiedergli di ritirarsi. Ma Gotham sarà in grado si camminare sulle proprie gambe senza il suo eroe?

Batman: Arkham Knight è una miniserie nata come prequel a fumetti dell’omonimo videogame dei Rocksteady Studios. Il fumetto prende il via dopo i fatti narrati in Arkham City (precedente capitolo videoludico), in cui il Joker è morto e Gotham - precedentemente distrutta - si appresta a rivivere una stagione di ricostruzione. In questo vuoto di potere lasciato dal Principe Pagliaccio del Crimine nasce la strana alleanza tra Pinguino e Harley Quinn che calamiterà l’interesse di tanti altri criminali dell’Universo DC.

Sulla scena irrompe inoltre un nuovo personaggio, il Cavaliere di Arkham, deciso a eliminare l’ultimo ostacolo che lo tiene lontano dal controllo totale della città. Ad aiutarlo troviamo lo Spaventapasseri, fresco inventore di una nuova tossina dagli effetti devastanti. Mentre la malavita cerca nuovi assetti e vive lotte intestine senza esclusione di colpi (in fondo sono i cattivi), Batman è impegnato su due fronti: come Bruce Wayne nella rinascita di Gotham, proponendo la nascita di nuovi poli urbani, e, soprattutto, appoggiando la candidatura di un personaggio noto e amato da tutti i fan; come supereroe sono molteplici le sfide che lo terranno impegnato in una guerra dura e stancante.

Batman: Arkham Knight vol. 3, copertinaQuello che colpisce durante la lettura di questi corposi volumi non è solo la tanta azione che si sussegue dalla prima all’ultima pagina, quanto la grande capacità di Peter J. Tomasi di offrire degli interessanti spunti introspettivi che conferiscono spessore e profondità alla narrazione. Lo sceneggiatore è abile nel bilanciare momenti più veloci, intensi, carichi di thrilling, ricchi colpi di scena con altri in cui la tensione cala e il lato più umano dei personaggi emerge in maniera realistica e brutale.

Lo scrittore si concentra in particolare sulle dinamiche in continua evoluzione tra Bruce Wayne/Batman e il Commissario Jim Gordon, e quelle tra Bruce e Alfred. A destare interesse sono i continui dialoghi tra i due che vertono sulla sempre maggiore preoccupazione del vecchio maggiordomo nei confronti del folle atteggiamento di ottusa ostinazione del suo padrone nella sua crociata contro il crimine. Temi certo non inediti, che anche in passato sono stati declinati in forme e con risultati diversi, ma che riescono comunque a elevare questa miniserie da una semplice scazzottata tra buoni e cattivi a lettura interessante e da gustare con attenzione.

Il caravanserraglio di figuranti che si sussegue nelle oltre 400 pagine viene maneggiato con cura e nella giusta maniera da Tomasi, che non perde mai il controllo dello sviluppo della trama e riesce a valorizzare al meglio il contributo di ogni personaggio. Ben caratterizzato è anche il Cavaliere di Arkham, misterioso personaggio la cui presenza aleggia per tutta la storia.

Altrettanto accattivante risulta anche la componente grafica di questi volumi, curata prevalentemente da Viktor Bogdanovic, affiancato da Iq Guara, Robson Rocha e Stephen Segovia. L’impatto visivo è fortemente pop, ed è chiaro il tentativo di mantenere uno stile che riconduca all'estetica del videogioco. La matita di Bogdanovic deve molto a quella di Greg Capullo, disegnatore che ha caratterizzato con il suo tratto gli ultimi anni delle avventure dell’Uomo Pipistrello. Sebbene pecchi un po’ di originalità, il lavoro del disegnatore resta molto accattivante e ben si integra con la prova degli altri due artisti. Ognuno di loro ha le proprie peculiarità, ma insieme concorrono a creare un’omogeneità di soluzioni stilistiche e grafiche che non inficia il lavoro di scrittura, né fanno registrare battute a vuoto nel corso della miniserie.

Sono davvero folli queste eroi, dunque? Cosa li spinge ad affrontare, giorno dopo giorno, pericoli spesso al di sopra delle loro forze? Leggendo questi volumi, forse, non troveremo la risposta definitiva ma di certo avremo modo di approfondire la vita e le opere di un uomo, Bruce Wayne, del suo interesse per la salvezza della città cui è profondamente legato. Batman: Arkham Knight nasce come prequel di un storia concepita per un altro medium, riuscendo, però, a farsi anche apprezzare da chi non è interessato al videogioco, ma vuole intraprendere un interessante viaggio in una realtà alternativa, seppur fedele alla tradizione del personaggio.

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