Batman: Anno Uno, la recensione

Abbiamo recensito per voi la nuova edizione di Batman: Anno Uno, il capolavoro di Frank Miller e David Mazzucchelli

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Ci può essere speranza nella disperazione? Può esserci una via di uscita anche da quelle situazioni che ci sembrano ormai irrimediabilmente compromesse? I più cinici tra voi risponderebbero con un secco e deciso no, ridicolizzando ogni eventuale gesto teso a opporsi alla naturale entropia di questo mondo. Altri, spinti da una qualche fede o semplicemente convinti che ci possa essere del bene in ognuno di noi, lotterebbero a costo della propria vita, convinti che la luce possa tornare a risplendere anche quando tutto sembra perduto.

Spesso è una questione di scelte, come quelle che hanno portato Frank Miller a scrivere questo Batman: Anno Uno un anno dopo la pubblicazione di Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, capolavoro assoluto della narrativa a fumetti. Dopo aver realizzato quello che doveva essere il capitolo conclusivo dell’epopea di Bruce Wayne e del suo oscuro alter ego, Miller decide di reinterpretare le origini del personaggio a distanza di quasi 50 anni dalla sua creazione. In questa operazione che ha così cristallizzato l’inizio e la fine della mitologia batmaniana e consegnato agli autori successivi dei riferimenti per sviluppare il personaggio, lo scrittore del Maryland è affiancato alle matite da David Mazzucchelli e dal colorista Richmond Lewis, che realizzano questa saga in quattro capitoli che ripercorre il primo anno dopo il ritorno di Bruce Wayne nella sua città.

Gotham City diventa il crocevia dove si intrecciano le vite dei tre protagonisti di quest’avvincente storia dalle tinte noir: quella di Bruce Wayne, ultimo erede di una ricca famiglia, rimasto orfano in giovane età dopo che i suoi genitori sono stati uccisi da un ladro all’uscita di un cinema; la vita professionale e privata del tenente James Gordon, trasferitosi insieme alla moglie Barbara dopo anni di servizio a Chicago; e Selina Kyle, prostituta specializzata in pratiche sadomaso. Tre personaggi lontanissimi, tre storie lontane l’una dall’altra. Tutte, però, si muovono sullo sfondo di una città marcia e decadente, giunta sull’orlo del baratro che aspetta di essere salvata o di cadere.

Se ne renderà conto ben presto Gordon, poliziotto dalla tempra dura, incorruttibile, convinto che la legge possa rappresentare uno strumento per redimere le persone. Questo, ovviamente, gli metterà contro l’intero dipartimento dove l’intreccio tra malgoverno di Gotham e malavita locale è ormai consuetudine. Ne è consapevole Bruce Wayne, di ritorno nella sua città natale dopo 12 anni d’assenza, periodo durante il quale ha affinato le tecniche di combattimento. La volontà è quella di offrire una possibilità a Gotham, sia liberandola dal crimine (e questo la farà anche grazie alla tecnologia messagli a disposizione dalle Wayne Enterprises) sia proponendo un simbolo, un modello da seguire. Modello che spingerà Selina a rompere le catene che la tenevano legata al protettore del suo quartiere e diventare l’eroina dei poveri, riconquistare la sua libertà.

Assistiamo, quindi, alla crescita e maturazione di questi personaggi, ognuno dei quali affronterà un percorso differente che lo porterà ben presto a incrociare i destini degli altri. Gordon imparerà a sporcarsi le mani pur di non scendere a patti con la sua natura. Si perderà nel suo lavoro e in una storia ambigua quasi a voler sfuggire al peso delle responsabilità legate alla nascita di un figlio, ma tornerà ben presto sui binari più tranquilli di una vita normale. Wayne nasconderà la sua sete di vendetta dietro un’immagine di miliardario sempre alla ricerca di nuovi e più costosi piaceri - siano essi automobili o donne - ma dentro di sé brucerà forte la fiamma della giustizia che lo porterà a intraprendere una crociata tra le strade di Gotham. Vedremo come nascerà il legame che unirà i destini di questi due personaggi per gli anni a venire.

La narrazione scorre serrata, senza attimi di sosta, in questo romanzo grafico che unisce la tradizione del poliziesco e del noir; molti temi sembrano richiamare il corpus letterario di Raymond Chandler o la Los Angels delle opere di James Ellroy. Le scene sono violente, dure, dirette, e chi ama Miller non tarderà a riconoscere alcune ambientazioni e tematiche che avrebbe poi riutilizzato in Sin City. Il riuscito lavoro di scrittura di Miller, che alterna azione e introspezione, giocando su questi “eroi” umani che immolano la propria vita per una causa precisa, viene supportato dalle funzionali matite di Mazzucchelli. Senza troppi fronzoli, le tavole dell’artista raccontano una storia cupa e claustrofobica e lo fanno con uno stile asciutto. Ogni immagine viene ripulita dagli eccessi, non c’è spazio per i particolari o per anatomie dettagliate, solo linee essenziali, spigolose ma cariche di una tensione plastica che conferisce movimento e dinamicità a ogni fotogramma. Le ambientazioni dark sono enfatizzate dai colori di Lewis e valorizzano questo incredibile affresco.

Batman: Anno Uno è una lettura imprescindibile per ogni amante della Nona Arte - e per gli appassionati del Cavaliere Oscuro in particolare - che amplia e approfondisce l’esordio della creatura di Bob Kane e Bill Finger. In questa edizione deluxe di RW-Lion è possibile apprezzare anche una serie di studi e bozzetti preparatori di Mazzucchelli, un dietro le quinte ideale per approfondire il prezioso lavoro dell'artista. Parlavamo di scelte, in apertura. Di fronte alla possibilità di leggere per la prima volta un'opera come questa, ne esiste solo una: fatelo subito.

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