Batman 3, la recensione

Il rapporto tra Batman e Gotham è sempre stato uno dei temi più sfruttati nelle avventure dell'Uomo Pipistrello, e anche all'interno del nuovo corso editoriale DC Comics denominato Rinascita pulsa tra le pagine del terzo albo a lui dedicato. Nella splendida copertina firmata da Tim Sale, la presenza del Cavaliere Oscuro aleggia sulla città a rimarcare un legame indissolubile, come sovente capita con Los Angeles nei romanzi noir di James Ellroy.

Tom King cede alla tentazione e analizza i tanti risvolti, le influenze e le conseguenze che una città malata può avere sui propri abitanti. In questo nuovo appuntamento con l'arco narrativo Io sono Gotham facciamo la conoscenza della vera identità dei due nuovi supereroi che stanno affiancando Batman nella sua crociata contro il crimine: Gotham e Gotham Girl. Bruce Wayne, affiancato dall'immarcescibile Alfred Pannyworth, prosegue le sue indagini alla scoperta delle origini di queste due misteriose figure: un passato in qualche modo legato al suo.

Dopo averci conquistato con un capitolo d'esordio degno dei migliori film action-thriller, King - abile nel tratteggiare figure che attingono a piene mani dall'immaginario narrativo classico - decide di focalizzare la sua attenzione sui vari comprimari della serie, un cast che pian piano va delineandosi. Spostiamo dunque il nostro sguardo su Hank e Claire Clover per un episodio essenziale che offre una panoramica anche sulla figura dietro agli attentati che minacciano la popolazione gothamita.

Pagine vibranti che King impreziosisce grazie a un monologo su Gotham da brividi, una riflessione riuscita ed evocativa. Ogni singolo elemento della narrazione viene sapientemente calibrato dallo scrittore, che non lascia nulla al caso e crea una fitta rete di legami che conduce il lettore verso un elettrizzante snodo della vicenda.

Ottime anche le matite di David Finch, attento nel suo storytelling carico di tensione emotiva, dinamico e ricco di dettagli. La sua prova su questa serie, in equilibrio tra passato e innovazione, continua a mantenere un livello di precisione e accuratezza molto alto.

La realtà appare sempre diversa da come ce la prefiguriamo e, una volta smascherata, dobbiamo essere pronti ad adattarci al cambiamento. Una lezione importante che Kate Kane, alias Batwoman, apprende sulla sua stessa pelle nella storia intitolata L'Armata degli Eroi, terzo capitolo dello storyarc La Squadra dei Batman.

Ritrovatasi a capo di un team assemblato dal Cavaliere Oscuro e composto da Red Robin (Tim Drake), Spoiler (Stephanie Brown), l’Orfana (Cassandra Cain) e Clayface (Basil Karlo), Kate deve fare ricorso a tutte le sue capacità di leadership per addestrare i suoi a situazioni limite, nel dichiarato intento di difendere Gotham dalla Colonia.

Avevamo lasciato il Crociato Incappucciato ad affrontare proprio uno squadrone di soldati affiliati a questa organizzazione; lo ritroviamo ora riverso a terra in una pozza di sangue, mentre i suoi epigoni sono pronti ad accettare la sfida e imbastire una contromossa. Ma un team così giovane e inesperto potrà far fronte a un gruppo paramilitare deciso a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo?

James Tynion IV continua il suo attento lavoro in fase di scrittura confezionando un numero ricco di colpi di scena, la cui regina incontrastata è Batwoman. Dopo un paio di episodi caratterizzati da un'impostazione corale, l'attenzione viene ora catturata proprio da Kate, combattuta tra il retaggio della sua famiglia, la sua formazione da soldato e il legame che la lega a Bruce. Scelte non facili attendono la nostra eroina, che esce allo scoperto mostrando un'immagine di sé finalmente risoluta.

Passaggio di consegne al tavolo da disegno, con Alvaro Martinez a sostituire Eddy Barrows, e i colori ad opera di Brad Anderson: la differenza non va ricercata tanto nel tratto realistico che accomuna i due artisti, quanto nello storytelling; molto più creativo e visionario quello di Barrows, decisamente più lineare quello di Martinez, il quale non riesce a mantenere il livello del suo predecessore. Non un cattivo lavoro, sia chiaro, ma fin troppo accademico per una serie visivamente di rottura come Detective Comics.

Chiude l'albo il primo capitolo di Migliore di Batman, arco narrativo dedicato a Dick Grayson, il primo Robin di recente tornato a vestire i panni di Nightwing dopo l'esperienza al servizio dell’organizzazione spionistica internazionale Spyral. Giunto a Gotham, Dick tenta una missione quasi suicida: entrare sotto copertura nella Corte dei Gufi, per combatterla dall'interno come infiltrato. In questo suo folle tentativo di sgominare l'organizzazione secolare ben radicata in tutto il mondo, Nightwing viene affiancato da Artiglio, un membro della Corte dai modi violenti, come ben presto avrà modo di constatare.

Finito il tempo dei preamboli, Tim Seeley è pronto a condurre il lettore in una spy story adrenalinica, carica di tensioni e colpi di scena, con un Dick smarrito e in cerca di sé stesso che non solo deve guardarsi le spalle dalla Corte dei Gufi, ma anche essere pronto a rimettere tutto in discussione, persino il suo rapporto con Batman.

Migliore di Batman è un racconto emozionante illustrato da Javier Fernandez, artista dotato di un tratto essenziale e molto plastico, ma che purtroppo non sempre risulta idoneo alle diverse fasi della narrazione. Alcune sbavature (anche in fase di colorazione) vanno a inficiare la qualità di un episodio d'esordio giocato su un'idea forte che ci offre una punto di vista originale sul personaggio. Vedremo come i due autori sapranno mantenere vivo l'interesse nei confronti di una serie che con questa prima uscita convince solo a metà.

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