Batman 14, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quattordicesimo numero di Batman targato #Rinascita, pubblicato da RW-Lion
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Chi segue il quindicinale del Cavaliere Oscuro ha sicuramente notato come, in concomitanza con l’iniziativa editoriale Rinascita, il modus operandi dell'eroe stia lentamente cambiando, per anni, Batman ha infatti preferito operare in solitaria, limitandosi ad accettare la presenza dei vari Robin che si sono alternati al suo fianco. Ne Il Buio nell’Anima - capitolo conclusivo dell’arco narrativo L’Associazione delle Vittime - James Tynion IV mette il Crociato Incappucciato di fronte all’evidenza che una squadra formata dai suoi alleati sia necessaria per impedire alle innumerevoli minacce che imperversano nelle strade di Gotham di affossare definitivamente la città.
Dopo due storyarc che hanno cementato le dinamiche tra i vari componenti, Detective Comics porta avanti la sua narrazione corale in cui personaggi ancillari del vasto universo narrativo dell’Uomo Pipistrello rappresentano il vero polo gravitazionale del racconto. Tynion spoglia Bruce Wayne di tutte le sue certezze mostrandolo impaurito, nervoso, sull’orlo di una crisi di nervi; solo la presenza di Batwoman, Clayface o l’Orfana riesce a trasmettere all'Uomo Pipistrello la sicurezza necessaria per riprendere la sua crociata contro il crimine.
Detective Comics propone una sceneggiatura solida e ricca di spunti d’interesse, valorizzata dalle matite di Alvaro Martinez e dai colori di Brad Anderson, i cui effetti chiaroscurali esaltano la componente emozionale e drammatica.
L’albo, come dicevamo, è orfano di Batman e Nightwing sostituite da due storie autoconclusive uscite lo scorso gennaio negli Stati Uniti, in occasione dell’Elezioni Presidenziali. Protagoniste di questi due racconti sono Catwoman - presenza ormai costante dello spillato - e Prez.
Gotham si appresta a vivere le elezioni municipali, e tra i candidati giunti al rush finale troviamo il Pinguino e Costance Hill, in una trasposizione nemmeno tanto velata dello scontro che ha animato le elezioni alla Casa Bianca, firmata ai testi da Meredith Finch e disegnata da Shane Davis e Igor Vittorino, in cui il passato di Selina Kyle presso la casa di accoglienza per orfani di Miss Kitty torna prepotentemente in scena.
Nel 2036 Beth Ross è stata eletta Presidente degli Stati Uniti (se volete scoprire come, recuperate il volume Prez): in un mondo corrotto e dominato dai social network, la ragazza cerca di opporsi, con tutta la veemenza di chi vuole riportare la situazione a una dimensione più equa, a senatori e a deputati doppiogiochisti, tra i quali spicca la figura di Jay Thorn.
In questo racconto realizzato da Mark Russell (testi) e Ben Caldwell (disegni) - gli autori di Prez - Beth fa di tutto per favorire la messa in commercio di una caramella anticoncezionale chiamata MentoPausa e per opporsi al sempre crescente uso delle armi da fuoco. Tematiche attuali declinate nell’approccio leggero e scanzonato che abbiamo apprezzato nella miniserie dello scorso anno.