Batman 13, la recensione
Abbiamo recensito per voi il tredicesimo numero di Batman targato Rinascita, pubblicato da RW-Lion
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Con questo tredicesimo numero di Batman targato Rinascita si conclude Io sono Suicida, coinvolgente arco narrativo che è riuscito a bilanciare al meglio intense sequenze d'azione e grande approfondimento del protagonista; un'appassionante avventura che stupisce per la capacità di gestione del cast da parte dello sceneggiatore Tom King, abile nello sfruttare al massimo le peculiarità dei folli comprimari con cui ha infarcito la vicenda.
Una delle criticità del modus operandi di Batman è la sua idiosincrasia per i gruppi. Un limite che - Justice League a parte - l’ha sempre spinto ad agire in solitario esponendo Gotham a rischi e imprevisti. Nel corso degli anni, ciò ha portato al tragico coinvolgimenti di sfortunati passanti. I fantasmi di queste colpe si sono riuniti nell’Associazione delle Vittime, ossia i caduti a causa delle azioni dell’Uomo Pipistrello.
Prima Vittima, Faccia di Fango, Madame Crow e Mister Nocivo hanno preso di mira la Clinica Gratuita Thompkins e dato un ultimatum: se l’Uomo Pipistrello non deciderà di smascherarsi e prendersi la responsabilità della devastazione e delle morti causate nel corso degli anni, uccideranno i pazienti dell'istituto.
Quello di questo numero è un racconto vibrante, denso di azione e confronti, reso ancora più avvincente dai disegni di un ispirato Barrows, che sfrutta un montaggio della tavola dal taglio cinematografico e giochi d’ombra di grande effetto: una componente artistica originale e molto piacevole ad accompagnare una storia dal soggetto curioso.
Chiude l’albo il secondo capitolo di Blüdhaven, ennesimo nuovo inizio per Dick Grayson, alias Nightwing. Deciso ad allontanarsi per un po’ dalla Bat-Famiglia per provare a rimettere in piedi la sua travagliata esistenza, Dick si trasferisce nella città che dà il titolo alla storia, ma ben presto il suo animo inquieto e la sua dimensione di vigilante emergono e, suo malgrado, costringono l'ex Ragazzo Meraviglia a tornare in azione.
Quella che doveva essere una vacanza si trasforma così in un nuovo caso da risolvere, che vede il ritorno di alcune vecchie conoscenze.
Per l’occasione, Tim Seeley rispolvera infatti un precedente ciclo di storie di Chuck Dixon, pubblicato circa vent’anni fa, in cui Dick ricopriva ancora il ruolo di Robin ed era la giovane spalla di Batman.
Questa nuova avventura di Nightwing risulta decisamente scanzonata, a tratti surreale, e mette in risalto il lato più investigativo del personaggio, abbandonando quel clima da genere spionistico che aveva caratterizzato gli ultimi cicli di storie.
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