Batman 12, la recensione

Abbiamo recensito per voi il dodicesimo numero di Batman targato Rinascita, pubblicato da RW-Lion

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


Condividi

Batman 12, anteprima 01Molto spesso, il fumetto mainstream viene accusato di concentrarsi prevalentemente sul profitto, di conquistare quanti più lettori possibile strizzando l’occhio ai cinecomic e vivacchiando con colpi di scena sensazionalistici tutto fumo e niente arrosto. Dopo la lettura di Batman 12, risulta evidente quanto tutto ciò sia lontano anni luce dal progetto che Tom King ha in mente per il Cavaliere Oscuro.

Quest'ultimo si è recato sull’isola di Santa Prisca per affrontare Bane e riportare a Gotham lo Psico-Pirata, l'unico che può salvare la vita di Gotham Girl. Dopo aver assemblato una sua personale “Suicide Squad”, reclutando una serie di criminali delll’Arkham Asylum, la spedizione è infine partita; ma quando ormai l’obiettivo sembrava raggiunto, Catwoman ha tradito il gruppo.

Io sono Suicida è un viaggio nella parte più oscura della psiche di Bruce Wayne, nelle motivazioni dell’uomo dietro alla maschera divenuta simbolo di giustizia e paura per i criminali; un approfondimento psicologico riuscito, lirico e affascinante, che prende forma attraverso una lettera - confessione che ci accompagna lungo tutto il racconto.

Sullo sfondo, la battaglia di un uomo che ha abbracciato la morte, resa magistralmente dalle splendide tavole di Mikel Janìn. La dicotomia testi-disegni risulta struggente e lo stile realistico dell’artista ci regala splash-page di grande impatto, con pose plastiche e ricche di dettagli. Non ci sono dialoghi a sostenere le immagini incentrate sull’azione pura: Janìn riempie la scena e rende superflua ogni parola. Io sono Suicida si conferma un arco narrativo affascinante, che mette in mostra le grandi qualità del team creativo coinvolto.

Batman 12, anteprima 02Per anni il Cavaliere Oscuro è rimasto in bilico su un oscuro baratro chiamato follia. Nonostante gli sforzi profusi per fermare criminali di ogni genere, diverse sono state le vittime innocenti coinvolte nelle sue missioni. Riuniti sotto il nome di Associazione delle Vittime, questo gruppo di persone ha già dato dimostrazione della propria ferocia e ora è pronto a sferrare un massiccio attacco alla città, se l’Uomo Pipistrello non deciderà di smascherarsi e prendersi la colpa della devastazione e delle morti causate nel corso degli anni.

Si intitola Gli Spietati il terzo appuntamento con L’Associazione delle Vittime, arco narrativo pubblicato originariamente su Detective Comics, realizzato da James Tynion IV (testi), Al Barrionuevo e Carmen Carnero (disegni). La serie continua a mantenere un livello qualitativo elevato, merito di un veterano come Tynion e del suo particolare approccio alla scrittura.

Abbiamo dapprima assistito a un allargamento del cast, che ha portato alla ribalta alcune seconde linee sottoutilizzate, non ultimo l’ingresso del “narciso” Batwing (Luke Fox); poi alla creazione di un team con cui far interagire questi eroi atipici; infine - complice la morte di Tim Drake - l’attenzione si è spostata sui risvolti che un evento tanto drammatico ha avuto sulla comunità cittadina e supereroistica. I gothamiti, e non solo loro, iniziano infatti a guardare l'Uomo Pipistrello con diffidenza, a causa delle pesanti conseguenze che le sue azioni hanno su chi gli sta attorno.

Batman 12, anteprima 03In questo crescendo emozionale, i disegni del duo Barrionuevo – Carnero si integrano alla perfezione, accomunati da un tratto realistico e da effetti chiaroscurali che implementano la tensione e la concitazione del momento. I colori di Adriano Lucas, inoltre, caratterizzano splendidamente entrambe le prove, variando le tonalità in base alle differenti ambientazioni.

Cresciuto con la convinzione che il mondo possa essere ricondotto a due soli macro-sistemi - bianco e nero - Dick Grayson ha scoperto che c’è una zona grigia in cui poter vivere e agire. In questo contesto ha incontrato Rapace, che gli ha offerto un nuovo punto di vista sulle cose.

Come visto nei precedenti albi, Dick si è affidato a lui, mettendo in discussione tutta la sua vita, perfino il rapporto con il mentore Bruce Wayne, salvo poi doversi ricredere su tutta la linea. Ora, Nigthwing sente il desiderio di lasciarsi questa esperienza alle spalle e tornare a credere nelle persone. Per fare ciò si trasferisce a Blüdhaven, in cerca di nuovi stimoli e amicizie meno pericolose.

Parte un nuovo storyarc della serie saldamente nelle mani di Tim Seeley, affiancato al tavolo da disegno da Marcus To, artista dal tratto sintetico in grado di fornirci una riuscita interpretazione del personaggio, oltre a scene di combattimento dinamiche e vibranti.

[gallery columns="2" size="large" ids="158787,158786"]

[gallery columns="1" size="large" ids="158788,158789,158790"]

Continua a leggere su BadTaste