Banshee 4x05 "A Little Late to Grow a Pair": la recensione
Banshee entra nella seconda parte dell'ultima stagione, ma la trama non avanza di molto
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Hood naturalmente, che vaga sognante e sconfitto di personaggio in personaggio, confrontandosi con Sugar, chiedendo scusa a Job, ricordando Siobhan di fronte alla roulotte. E infine approda a ciò che sa fare meglio: gli scontri fisici e insensati. Tornano quindi i satanisti, meno convincenti che mai, quasi presi di peso da uno show che non è questo, per gettare minutaggio in più in una serie dove, con un po' di accortezza in più, non ci sarebbe stato bisogno di introdurre nulla di nuovo negli ultimi otto episodi.
Infine ciò che si muove maggiormente è la storyline dei neonazisti, che però ricade in se stessa nel finale. Randall, uscito di prigione nella scorsa puntata, pronto a scatenare la sua furia su Bunker e sulla città intera, e che per l'occasione ha mobilitato tutto il suo gruppo, viene fatto fuori dopo appena un episodio da Calvin. Premesse e promesse tradite nel giro di una puntata, altro minutaggio strappato ad una stagione che si è chiusa fin da subito in un vicolo cieco. Lo scontro tra Bunker e Calvin ha nuova forza, con quest'ultimo che probabilmente non ne vorrà più sapere di sottostare a Proctor. È una svolta attesa e giusta, ma ci chiediamo a questo punto a cosa sia servita tutta l'introduzione di Randall.