Banshee 4x02 "The Burden of Beauty": la recensione
Un ottimo secondo episodio di stagione per Banshee, che chiarisce alcune motivazioni dei suoi protagonisti
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Lili Simmons catalizza con la sua presenza quasi tutto ciò che avviene nell'episodio. Attraverso un brutale e violento flashback ne ricostruiamo gli ultimi movimenti, le ultime interazioni tanto con Proctor quanto con Hood, che con lei finirà per avere un grande debito. Il percorso investigativo dei due procede implacabile nel presente, costretto ad alcune biforcazioni che rallentano la scoperta della verità. Per Hood si tratta sempre di celare la vergogna e la rabbia per quanto accaduto a Job, che in una, tanto per cambiare, violenta sequenza conclusiva scopriremo essere ancora vivo. Proctor da parte sua copre gli sporchi affari dei neonazisti, mentre sale la tensione a causa della scoperta di un traffico di torture porn (non ci facciamo mancare niente a Banshee) da ricondurre direttamente al fratello di Bunker. Considerato anche l'ingresso rabbioso di Ana in scena, è così che la serie ha creato una serie di stretti collegamenti tra tutti i personaggi.
Nel caso di Rebecca, ad esempio, questo ha l'effetto di caricare di ulteriore tensione dei flashback in cui sappiamo che la protagonista dovrà morire prima o poi. Al tempo stesso nel presente la narrazione è libera di andare avanti, giocando su indagini e elementi sconosciuti a noi tanto quanto lo sono ai protagonisti. Un'ulteriore dimostrazione di stile da parte di una serie che ormai ha una sua impronta riconoscibile e apprezzabile, fatta di rapidi stacchi al montaggio e giochi di prospettiva (c'è un bel momento questa settimana in cui Proctor incontra Hood).