Banshee 3x09 "Even God Doesn't Know What to Make of You": la recensione

Ad un passo dal season finale, ecco che Banshee ci regala un episodio in cui accade di tutto

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Spoiler Alert
Tanto convenzionale nelle sue conclusioni quanto esagerato nelle sue premesse. Questo è Banshee, e lo dimostra ancora una volta alle soglie della conclusione della terza stagione, gettando nella mischia un episodio jolly, incentrato sul tutto e sul niente, che porta avanti tutte le storyline e, come se non fossero abbastanza, mette in circolo nuovo sangue pronto ad essere sparso il prossimo anno. Il titolo, lungo e bellissimo, della puntata è Even God Doesn't Know What to Make of You. Quasi a compensare quelle serie che girano a vuoto senza un obiettivo concreto, lo show di Cinemax sembra invece tendere a più destinazioni tutte insieme. Un caos che può essere controllato solo incasellando la vicenda in svolte tipiche, ma che rimane di sicuro intrattenimento.

Si riparte dal rapimento di Kai Proctor della scorsa settimana. La nemesi per eccellenza viene portata di fronte al boss Frazier, un elegante uomo di colore cieco – la scrittura si diverte sempre a giocare con queste combinazioni improbabili – che gioca come il gatto con il topo con lui in attesa di eliminarlo. Non troppe sorprese in questa parentesi che di fatto riprende come schema ciò che era accaduto alcune settimane fa a Hood, quando era stato condotto di fronte a Brantley e aveva ribaltato la situazione. Unica differenza, Frazier è ancora vivo e lo ritroveremo in seguito. Ciò che è simile anche in questo caso è che l'avvenimento porta alla rottura sentimentale: Kai lascia inevitabilmente Emily, non tanto – come dirà lui stesso – per proteggerla da altri criminali, quanto da se stesso. Dopo una breve parentesi nella quale si era illuso di poter cambiare, Proctor emerge letteralmente dalle fiamme, più spietato di prima.

Un apatico Hood intanto, sotto la spinta di Brock, compie parte del suo dovere e, nell'occasione del rapimento di Kai e Emily salva la donna. In un modo o nell'altro lo scontro fra questi eterni "Goku e Vegeta" della situazione viene rimandato da minacce più imminenti. Ora Rabbit, ora Chayton, ora Frazier da un lato e il colonnello Stowe dall'altro. E proprio nello scontro atteso con il militare schizofrenico Banshee dovrebbe trovare la prossima settimana il suo climax stagionale. Stowe si conferma un predatore spietato, accumula sospetti ed indizi con velocità sorprendente, e in brevissimo tempo risale a tre dei quattro rapinatori, catturandoli e preparandosi a torturarli. Ana a 15 anni dall'arresto di Hood non tradisce il suo compagno, che però non si farà attendere troppo.

C'è spazio anche per i nazisti. Bunker parla poco e agisce molto e, anche se non sappiamo poi molto su di lui, è entrato in breve nelle nostre grazie. Il prossimo anno sicuramente ci sarà spazio anche per conoscere qualcosa del suo passato. E, a proposito di passato, in questo episodio, preludio al finale di stagione della prossima settimana, un flashback ci racconta il primo storico incontro tra Hood e Job. Sono alcune parentesi sparse nel corso della puntata, che partono dall'ennesimo scontro verbale tra i due (Job ancora non ha perdonato a Hood il fatto di non averlo aiutato subito durante la rapina) e che, apparentemente, rimangono sospese e quasi insolute. A meno che la prossima settimana il nostro hacker non ci lasci per sempre travolto dalla furia di Stowe.

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