Banshee 3x01 "The Fire Trials": la recensione

Ritorna Banshee: scopriamo cosa ci riserva la terza stagione della serie di Cinemax

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Spoiler Alert
Banshee è la serie che forse non state guardando, ma che dovreste assolutamente recuperare. Intanto perché con le prime due stagioni si è rivelata essere una sorpresa continua, proveniente da un network come Cinemax (che l'anno scorso ha raddoppiato con The Knick), non esattamente tra i più famosi. E poi perché tutto si basa su un soggetto a dir poco già visto, che però qui viene sfruttato al meglio per costruire uno degli action più intensi degli ultimi anni, in un periodo in cui il cinema americano ha offerto poco di memorabile in questo genere. Parte ora la terza stagione, e fin dalla prima scena rientriamo nello stile della serie, fatto di violenza sopra le righe, bei personaggi e grande tecnica.

The Fire Trials è una première in piena regola, di quelle che hanno il compito di riprendere i fili delle storie lasciate in sospeso nell'ultimo finale, e porre le basi per la costruzione della stagione. E, dopo la conclusione sanguinaria della parentesi legata a Rabbit, c'è davvero bisogno di far ripartire il delirio di pallottole e sangue sulla cittadina della Pennsylvania. Punto d'incontro delle storie sembra essere un colpo da tentare presso una base militare vicina: Hood (Anthony Starr), sul posto per raccogliere informazioni su un massacro compiuto contro alcuni marines, decide che è giunto il momento di spezzare il fragile equilibrio e la tranquillità – che allo sceriffo protagonista evidentemente sta un po' stretta – e organizzare un colpo con la complicità di Job (Hoon Lee).

Torna quindi il tema dell'instabilità di queste figure, che da un lato vorrebbero finalmente trovare un attimo di serenità, ma che dall'altro vengono inevitabilmente risucchiate da ciò che sono e che non possono cambiare. C'è insoddisfazione, la stessa immediatamente sottolineata dall'ormai riconoscibile utilizzo del montaggio che mette a confronto Hood e Carrie (Ivana Milicevic), a letto con i rispettivi partner, in una delle prime scene dell'episodio. In particolare la protagonista femminile, che ha perso famiglia, rispettabilità e autostima, sarà una delle chiavi della stagione nella sua relazione con il colonnello della base militare.

Ovviamente non solo new entry, ma anche grandi ritorni. E su tutti bisogna dire che Proctor (Ulrich Thomsen), con la nipote Rebecca (Lili Simmons) e l'inquietante Clay, occupano un ruolo di secondo piano in questo episodio. La parte da leone spetta invece sicuramente all'indiano Chayton, protagonista dei momenti più intensi e delle scene più memorabili (un assalto con le frecce che ci ricorda quanto la serie sia folle e ben girata). Da sottolineare anche la presenza immateriale del fantasma di Emmett, che corre lungo tutto l'episodio e ha un impatto molto particolare sul vicesceriffo Brock, che mostra un lato di sé ancora inedito.

Banshee ormai procede con il pilota automatico, senza crisi e rallentamenti. È una serie fatta di costanti accelerazioni, che sa controllarsi ed esplodere al momento opportuno: adrenalinica, carica e con una direzione stellare.

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