Banshee 2x06 "Armies of One": la recensione

Scontri furiosi nella sesta puntata dell'anno di Banshee, che conclude una delle storyline

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Strano a dirsi, Armies of One è, in fondo, un episodio di transizione molto più di quanto non lo fosse il precedente The Truth about Unicorns. Non soltanto per la seconda settimana scompaiono, o quasi, dai nostri radar gli indiani e gli amish, ma anche lo stesso Rabbit, che tanta devastazione aveva indirettamente causato una settimana fa. Circostanza e giustificazione di ciò è l'arrivo a Banshee di qualcuno determinato a rifarsi sul figlio del vero Hood. In un continuo oscillare tra presente e futuro, battendo il tasto in modo sempre più evidente su un montaggio incrociato di sensazioni e avvenimenti, Banshee, senza rinunciare a decapitazioni occasionali, botte da orbi e solito campionario di corpi nudi, si prende una pausa – si fa per dire – dalle storyline principali per concluderne una secondaria.

Difficile pensare che la vicenda di Hood jr. si sarebbe potuta risolvere favorevolmente per il ragazzo. Troppo avventato, troppo stupido, con troppi peccati sulle spalle, ma senza la capacità di lottare per la propria sopravvivenza, lo spettro della morte aleggiava su di lui fin dalla sua prima apparizione. D'altra parte era anche impossibile prevedere quest'ultima, larga deviazione, peraltro smentita nel sorprendente e tragico finale. Difficile individuare dei temi portanti in una serie così sopra le righe e scherzosamente seriosa come Banshee, ma al tempo stesso è evidente come Hood e Carrie, praticamente sempre insieme in scena la scorsa settimana e separati invece stavolta, portino ancora cucite addosso le parole e gli avvenimenti che li accomunano. Senso di colpa e voglia di andare avanti, di farsi perdonare, di riscattarsi, anche se non nel modo più usuale. Il nostro protagonista aiuterà come possibile il figlio di Hood, per un malcelato senso di colpa per la morte del padre, mentre Carrie, che da un lato rievoca il primo incontro con il marito, inizia qualche timido tentativo di riavvicinamento alla famiglia.

Ovviamente tutto ciò passa sotto la scure della solita narrazione tagliente, violenta, sopra le righe, tanto diretta nel sottolineare la spietatezza e la forza del nemico settimanale tramite una scena ad hoc all'inizio di puntata, quanto scontata nel non poter risolvere lo scontro in modo diplomatico, come potrebbe sembrare ad un certo punto. Per motivazioni non completamente comprensibili o condivisibili (ma in fondo ci importa veramente?) allo scontro tra Hood e il killer si arriverà comunque, e la sensazione è che la posta non sia tanto la vita del figlio di Hood quanto la necessità di dar sfogo alle tensioni accumulate per tutta la puntata. Banshee deve necessariamente piegarsi alle proprie folli logiche interne, che prevedono per una regola non scritta almeno una scena di sesso e una scazzottata come di deve, ma nel momento in cui lo fa ci si impegna talmente tanto che la verosimiglianza e la necessità della situazione passa in secondo piano. E chi abbia visto lo scontro in questione e ad un certo punto che non riveliamo sia saltato in aria, o per la sorpresa o per le risate, sa bene di cosa si parla. Bello anche il modo in cui durante la puntata scopriamo qualcosa in più sul braccio destro di Proctor, solito soggettone sopra le righe, tanto silenzioso quanto letale.

Con un colpo di mano ovviamente la punizione arriva, in modo beffardo, crudele, quando la salvezza sembra ormai acquisita. Il malsano rapporto tra Proctor e la nipote, fatto di paternalismo, protezione, tensione sessuale, sfocia nella violenza incomprensibile, e a farne le spese sarà qualcun'altro. Perché Banshee è soprattutto fatalismo, è l'impossibilità, per quanto ci si provi, di uscire fuori da una palude di violenza, sangue e morte, e tanto Hood quanto Carrie, nonostante i loro tentativi di aspirare alla libertà, ne saranno sempre risucchiati dentro. Con un colpo di mano finale assolutamente imprevedibile, scopriamo un dettaglio fondamentale che riscrive parte delle basi della storia. La sensazione è che ora nello scontro tra Rabbit e Hood si potrebbero ribaltare le parti.

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