Banshee 2x03 "The Warrior Class": la recensione
Terzo episodio molto importante per Banshee, che lancia le basi per le trame della seconda stagione
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E c'è dell'altro. Nella prima stagione, ma anche fino alla scorsa settimana, Banshee poneva al centro della propria struttura narrativa un paio di linee orizzontali che si tendevano verso il finale, che erano rette da tensioni di volta in volta esasperate. Quelle tra Hood e Proctor o tra lo stesso Hood e Mr. Rabbit. Il resto era in gran parte trattato in modo episodico, con la solita emergenza (rapina, rapimento, quello che sia) risolta nell'arco della puntata. Con The Warrior Class questo sistema si interrompe ed entriamo in una nuova fase. Tutto ha inizio con l'uccisione di un'indiana, coinvolta in una relazione con il fratello minore di Rebecca.
Mr. Rabbit è vivo, ma era impensabile rigiocarselo a sole tre puntate dallo scontro finale, e per giunta con Ana ancora dietro le sbarre.
Mentre aspettiamo di veder montare ancora la tensione, Banshee allarga quindi le maglie del suo scontro, trascinando nella rete i maggiori gruppi organizzati della cittadina, non più semplici ostacoli occasionali per il protagonista Hood, ma veri coprotagonisti di questa narrazione che cresce di puntata in puntata. Ottima l'introduzione del personaggio di Chayton, l'indiano grosso quanto un armadio che utilizza la faccia come sfondo per i tatuaggi e si taglia lo stomaco per fare scena ci mancava (come avevamo fatto fino ad ora senza?). Intanto l'apparizione, per certi versi gestita in modo inaspettato, del figlio del vero sceriffo Hood, quello rimpiazzato da Lucas nel primo episodio, apre scenari difficili da decifrare.