Backstrom 1x01 "Dragon Slayer": la recensione

Backstrom, il nuovo procedurale della Fox, ripropone stancamente la solita formula introdotta con House

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Arriverà un giorno nel quale smetteremo di vedere procedurali da broadcast incentrati su geni disadattati e strafottenti, a stento controllati da controparti femminili meno istintive, che risolvono difficili casi decifrando il mare di falsità diffuse immancabilmente dalla gente normale. Ma non è questo il giorno. Quest'oggi guardiamo Backstrom, ennesimo epigono di House che la Fox ha raccolto dopo l'abbandono della CBS. E no, nonostante l'ottimo casting di Rainn Wilson (The Office) nei panni del detective protagonista, non c'è nulla di significativo in quest'ennesima riproposizione di schemi noti e stanchi.

Everett Backstrom è un detective solitario e scontroso, con una marcata sfiducia nel genere umano. Tant'è che il suo medico, oltre a suggerirgli uno stile di vita più salutare, lo obbliga di fatto a trovarsi un amico entro la fine della settimana. La ricerca tuttavia deve aspettare, soppiantata dalla prima indagine settimanale nella quale vedremo alla prova il protagonista: il cadavere di un ragazzo trovato fuori città. Ad aiutare Everett nelle indagini c'è un gruppo nel quale spicca la rossa Nicole Gravely (la giovane Genevieve Angelson), che cercherà di portare un po' di umanità nell'approccio del protagonista, venendo in genere smentita dai fatti.

Sì, perché se per House "everybody lies", per Everett il discorso non è troppo diverso. Come per il medico creato da David Shore, anche il protagonista della serie di Hart Hanson (Bones) ha una visione caustica e disincatata dell'esistenza, e le somiglianze non terminano qui. C'è la totale indifferenza per le persone e l'unico interesse è la soluzione del caso, eppure questa passa necessariamente attraverso le motivazioni delle persone stesse, i loro segreti, le loro storie personali. La frase che rimane è: "I don’t see the bad in everybody. I see the everybody in everybody". Ed Everett, che nel corso del pilot, "Dragon Slayer", si immedesima continuamente nelle persone che ha di fronte (dovrebbe diventare ricorrente la formula "I am..."), è molto bravo a decifrare la mente delle persone e lo svolgimento dei fatti.

Il caso non è interessante né coinvolgente, ma trattandosi di un pilot non è importante. Si tratta più che altro di un pretesto per presentare il protagonista, il team e il collegamento con il mondo della criminalità, qui rappresentato dal personaggio di Gregory Valentine (Thomas Dekker). Rainn Wilson è un ottimo protagonista, ma tutto ciò che lo circonda sprofonda nell'anonimato e nel già visto, e lo fa con molto meno appeal rispetto a serie simili. Backstrom, che comunque non è un prodotto "originale", dato che è un personaggio creato dallo scrittore svedese Leif G.W. Persson, non ha nulla di particolarmente interessante, e la serie che porta il suo nome condivide la stessa descrizione.

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