Away From Her - Lontano da lei


Un sessantenne deve affrontare l'Alzheimer che colpisce sua moglie. Straordinario esordio alla regia di Sarah Polley, con un cast semplicemente perfetto...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloAway From Her - Lontano da lei RegiaSarah Polley Cast

Gordon Pinsent, Stacey LaBerge, Julie Christie, Olympia Dukakis, Deanna Dezmari, Clare Coulter

Uscita15 febbraio 2008

Nel 1997, Sarah Polley irrompeva all'attenzione della critica a soli 18 anni ne Il dolce domani di Atom Egoyan, anche se già da anni lavorava con registi importanti. Il film all'epoca non mi fece impazzire, ma la prova di questa attrice era decisamente notevole ed era facile prevedere un futuro luminoso per lei. Eppure, qualcosa deve essere andato storto. O meglio, Sarah Polley aveva deciso che la sua carriera non sarebbe stata come quella di tante altre attrici, che alternano film indipendenti a pellicole commerciali che garantiscono una sicurezza economica. D'altronde, sfogliando il suo curriculum, la pellicola più commerciale che si trova negli ultimi dieci anni è L'alba dei morti viventi, a fronte di tanti prodotti d'autore (per la verità, non sempre riuscitissimi) come Go - una notte da dimenticare, Il mistero dell'acqua, Le bianche tracce della vita o Don't Come Knocking.
Addirittura, fece scalpore il suo rifiuto di interpretare la protagonista di Quasi famosi, ruolo che sembrava perfetto per vincere l'Oscar (e infatti Kate Hudson arrivò ad un soffio dall'aggiudicarselo).

E quando rischi di scordartela, che combina Sarah Polley? Se ne esce con uno degli esordi più notevoli degli ultimi anni, trasportando sullo schermo un racconto della celebrata scrittrice Alice Munro, The Bear Came Over the Mountain.
Eppure, l'inizio sembrava forse un po' troppo romanzato e pesante. Ma da quando entra in gioco la clinica, tutto sale assolutamente di livello. Così, assistiamo ad uno dei triangoli amorosi più incredibili della storia del cinema, in grado di sprigionare emozioni fortissime. D'altronde, Sarah Polley non ha paura di risultare sentimentale e in questo modo mette in scena sentimenti meravigliosi, prendendosi anche il tempo per sferrare una battuta fulminante contro il cinema americano moderno.

Il tutto, con un controllo dei mezzi registici assoluto. Sarah Polley sa benissimo quando limitarsi a mettere la macchina fissa o quando è il caso di esprimersi in maniera più evidente. Nasce così una magnifica scena straziante di una sala che si svuota, con alcune semplicissime dissolvenze. Inoltre, anche la struttura della storia (complessa, ma non ingarbugliata) è perfetta, con una grande attenzione alle cose non dette. Inutile poi dire che la direzione degli attori è ineccepibile. Ma qui, ovviamente, il plauso va anche agli interpreti.

Julie Christie molto probabilmente vincerà l'Oscar e se lo merita tutto, quanto meno per il lavoro che fa con i suoi occhi. Ma, in questi casi, è facile trascurare un lavoro incredibile come quello di Gordon Pinsent, che si ritrova a dover mostrare la sofferenza maggiore tra i due protagonisti. E fa piacere ritrovare finalmente in un ruolo importante Olympia Dukakis, vincitrice dell'Oscar per Stregati dalla luna nel 1988, lo stesso anno in cui suo fratello concorreva alla carica di presidente degli Stati Uniti. 

Away from Her esce il 15 febbraio, praticamente in contemporanea con un altro esordio alla regia che 'parla di amore', quello di Silvio Muccino. Paragone utile anche per capire come possa essere molto più convincente una storia di sessantenni di un superficiale lavoro con dei ventenni, mentre è inutile dirvi cosa vi consigliamo di vedere. Magari anche a Silvietto, così impara qualcosa...
 

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