Avengers: Visione & Scarlet Witch, la recensione

Avengers: Visione & Scarlet Witch è un fumetto certamente figlio del suo tempo, ma riletto oggi rimane una bellissima follia

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Sono una delle coppie fumettistiche più celebri di sempre e – a costo di essere smentiti – anche la più insolita e originale. Da una parte abbiamo Scarlet, una strega, dall'altra Visione, un sintezoide creato dal malvagio robot Ultron e capace di provare emozioni umane. Quando si pronuncia la frase "la magia del Fumetto" è anche grazie a personaggi del genere, che rendono reale ciò che agli occhi di molti, se non di tutti, appare irreale.

I due eroi, che presto saranno protagonisti di un serial televisivo su Disney+, si unirono nei folli anni Settanta, e la coppia rimasta stabile per molti anni nell'Universo Marvel. Il loro amore viene ora celebrato nel cartonato Avengers: Visione & Scarlet Witch, pubblicato da Panini Marvel Italia, omologo di un volume americano che raccoglie Giant-Size Avengers #4 (1974) e la miniserie in quattro parti The Vision and the Scarlet Witch, originariamente pubblicata tra il 1982 e il 1983. Gli sceneggiatori delle storie sono Steve Englehart e Bill Mantlo, mentre i disegni sono opera di Don Heck e Rick Leonardi.

Dopo una tumultuosa cerimonia di matrimonio celebrata da Immortus, Visione e Scarlet lasciano i Vendicatori e si trasferiscono a Leonia, nel New Jersey, con lo scopo dichiarato di vivere un'esistenza ordinaria. Qualunque super eroe con queste intenzioni, negli anni '80 veniva puntualmente deluso, e Visione e Scarlet non possono essere da meno: nei primi giorni della loro permanenza a Leonia, si ritrovano ad affrontare un druido, assisteranno all'ultima battaglia di un eroe della Golden Age e apprenderanno le origini della stessa Wanda Maximoff.

"Riletto oggi rimane una bellissima follia"Come si dovrebbe sempre fare quando si parla di opere fumettistiche pubblicate in un passato più o meno recente – in questo caso oltre trentacinque anni fa, un abisso in termini di tempi editoriali –, occorre contestualizzare la storia nel momento in cui è stata scritta, senza pretendere da essa che risulti attuale o moderna. Ciò vale soprattutto per Giant-Size Avengers #4, che riletto oggi rimane una bellissima follia, figlia di un periodo storico in cui – fumettisticamente parlando – ci si concedeva quasi tutto senza troppi problemi, sfoggiando però un approfondimento dei personaggi distante anni luce da quanto si sarebbe letto poco più di dieci anni dopo.

L'opera più meritoria di questo volume è però la miniserie scritta da Mantlo e Leonardi. Che sia una storia sotto mandato editoriale – la scelta di rendere Quicksilver e Scarlet figli di Magneto fu un'idea dei supervisori Mark Gruenwald e Jim Shooter – è abbastanza evidente, ma questo non ne inficia la bontà. Bill Mantlo era uno di quegli artigiani del Fumetto capace di adattarsi a ogni situazione, perciò non aspettatevi dialoghi fulminanti o battute ironiche a spezzare la tensione: lo sceneggiatore ha un impianto molto classico e ordinario per quanto riguarda il ritmo, ma se riuscite a immergervi nell'atmosfera del periodo in cui la storia venne scritta, la troverete quantomeno affascinante.

Oggi il nome di Rick Leonardi è ben noto agli appassionati, ma nel 1982 l'artista era ancora un illustre sconosciuto di belle speranze che aveva realizzato solo un paio di fill-in. Viene dunque da pensare che la miniserie dedicata a Visione e Scarlet sia stata per lui una sorta di "palestra", prima di ricevere negli anni successivi incarichi di profilo più alto. In tal senso si può notare l'abbozzo di ciò che diverrà poi il suo stile, con qualche incertezza lungo la via, ma anche uno storytelling già ben rodato.

Se ora vi aspettate il consiglio di leggere questo fumetto in preparazione del serial su Disney+, resterete delusi: troppi anni di distanza e atmosfere incredibilmente diverse non rendono possibile legare i due prodotti. Tuttavia, le storie contenute all'interno del volume hanno un punto in comune: l'unione tra due persone solo in apparenza troppo diverse tra loro che la “magia del Fumetto” ha reso possibile.

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