Avengers Serie Oro vol. 5: Divisi, la recensione

Il quinto volume della collana di allegati Avengers Serie Oro ripropone Vendicatori Divisi, il giorno più lungo della storia del supergruppo...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nel 2004 i film di supereroi stanno iniziando a imporsi ormai con regolarità nella classifica dei maggiori incassi della stagione cinematografica, lasciando intuire il vero e proprio boom che sarebbe iniziato dopo qualche anno con l'esordio del Marvel Cinematic Universe.

I fumetti stanno accusando l'impatto che questi film riescono a ottenere sul grande schermo, ma Brian Michael Bendis (forte del successo editoriale dell'Universo Ultimate da lui creato insieme a Mark Millar) viene chiamato a organizzare una saga che coinvolga più personaggi possibili, con una spettacolarità e una struttura narrativa che i prodotti sul grande schermo non possono permettersi. Pur trattandosi di uno storyarc di una serie regolare, possiamo vederlo come il primo megaevento dell'era moderna, che definirà il modello per quella che diverrà quasi una tradizione con cadenza annuale in casa Marvel.

È da poco trascorso il quarantesimo anniversario dalla nascita dei Vendicatori e Bendis ha il compito di rilanciare la testata. Nel corso della carriera del supergruppo quasi ogni supereroe della scuderia Marvel ne ha fatto parte, così l'autore decide di decimare la formazione sottoponendola alla crisi più grave che abbia mai affrontato, un momento talmente duro da decretare lo scioglimento della squadra.

Non ci sono supercriminali da sconfiggere, invasioni aliene da fermare, ma una pericolosa minaccia che viene dall'interno. Un ex-Vendicatore infatti decreta la distruzione della base e la morte di un membro del gruppo. Nel frattempo Tony Stark si comporta da ubriaco durante un'assemblea delle Nazioni Unite, pur non toccando alcool da anni e dando l'impressione che qualcuno abbia tentato di incastrarlo.
Su come reagire a questi eventi si creano ulteriori divisioni nella squadra, che portano a una frattura che non aiuterà i Vendicatori ad affrontare la figura che ha organizzato tutto questo per manipolarli dall'interno...

Con Vendicatori Divisi Bendis sfrutta l'inquietudine post-11 settembre portando sulle pagine dei fumetti di supereroi la paranoia sociale, la sensazione che non ci si possa più fidare di nessuno, perché anche l'alleato più antico può trasformarsi in un nemico. È un modo sorprendente per distruggere il gruppo dall'interno, tra momenti tragici e grandi battaglie, un passaggio necessario per poter ripartire più avanti con una nuova famiglia, nuovi membri che porteranno avanti l'eredità della squadra di supereroi.

I disegni di David Finch riescono a portare su carta quell'atmosfera cinematografica voluta dalla casa editrice, tanto nei combattimenti più fracassoni che nelle scene più intime e nelle inquadrature ristrette in cui sono gli sguardi dei protagonisti a recitare.

Particolarmente efficace il finale, una sorta di epilogo in cui gli eventi principali si sono già conclusi, ma ogni personaggio ripercorre il suo momento preferito dell'esistenza dei Vendicatori, occasione per ripercorrere la storia del supergruppo attraverso una serie di spettacolari doppie splash-page in cui diversi disegnatori reinterpretano scene iconiche del passato.

È qui che tutto ha avuto inizio. Dagli eventi di Vendicatori Divisi sono poi scaturiti House of M, Decimazione, Civil War, Dark Reign... Se qualche nuovo lettore volesse recuperare la storia della Marvel moderna, questo potrebbe essere il punto ideale per iniziare un viaggio attraverso i megaeventi che hanno segnato l'ultimo decennio della casa editrice.

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