Avengers: Millennium, la recensione

Abbiamo recensito per voi Avengers: Millennium, miniserie Marvel scritta da Mike Costa e disegnata da Carmine Di Giandomenico, Paco Diaz e Enis Cisic

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Gli Avengers, il gruppo di eroi più potenti della Terra del grande Universo Marvel, hanno oggi sicuramente raggiunto il loro massimo livello di popolarità, grazie al grande successo dei film Marvel Studios, e a interpretazioni e caratterizzazioni molto suggestive, a partire da quella di Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark/Iron Man.

Formatisi per la prima volta nel lontano 1963 sulle pagine di The Avengers #1 di Stan Lee e Jack Kirby, i Vendicatori (questo il nome originale italiano) nel corso della loro longeva storia hanno vissuto una moltitudine incalcolabile di avventure, tra crisi, rinascite, ritorni, ere oscure e età degli eroi. La rosa del team è cambiata tantissime volte, così come vi sono stati moltissime squadre diverse, anche contemporaneamente, tra New Avengers, Mighty Avengers, Dark Avengers, Uncanny Avengers, e persino West Coast Avengers (Vendicatori della Costa Ovest). Insomma, tantissima carne al fuoco. Una cosa è però sempre rimasta immutata nel tempo: qualsiasi fosse il roster, qualsiasi nome avesse questo gruppo, i Vendicatori avevano il compito di affrontare terribili minacce, pericoli così grandi da obbligare gli eroi a fare squadra per poter vincere.

È proprio una grande minaccia quella che i protagonisti devono affrontare in Avengers: Millennium, recente miniserie Marvel scritta da Mike Costa e disegnata dal nostro Carmine Di Giandomenico, oltre che da Paco Diaz ed Enis Cisic. Protagonista una formazione di Vendicatori molto simile a quella cinematografica vista in Avengers: Age of Ultron, diretto da Joss Whedon: Iron Man, Capitan America, Vedova Nera, Occhio di Falco, Hulk, Scarlet e Quicksilver, con Spider-Man al posto dell'assente Thor. La storia si svolge nel bel mezzo dell'era Marvel NOW!, come sappiamo conclusasi con l'avvento di Secret Wars e la morte dell'Universo Marvel. Gli eroi sono impegnati in una missione volta a indagare su una base dell'HYDRA situata in Giappone. Quella che poteva apparire come qualcosa di "routinario" e semplice per gli eroi più potenti della Terra si trasforma però in un una vicenda molto più complessa: i terroristi filo-nazisti hanno infatti creato un portale temporale, in grado di permettere un viaggio nel tempo predefinito, che obbligherà gli Avengers a dividersi e recarsi rispettivamente nella preistoria, negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, e nel futuro remoto. A unire queste tre diverse epoche storiche vi è un filo rosso sotto il quale si cela la potenziale fine del mondo.

Avengers: Millennium è una miniserie vivace e apprezzabile, volutamente leggera e dai toni ironici e "scanzonati", plasmata visibilmente sul modello cinematografico, un format oramai più che vincente e che consente l'accesso facilitato al lettore neofita. Questà è quindi una storia godibile di per sé, specie da un pubblico alla ricerca di una lettura rapida ed estemporanea, che possa accompagnare un altrimenti tedioso pomeriggio.

Ai testi, Mike Costa compie un buon lavoro, scrivendo una storia credibile e con personaggi coerenti alla loro natura. Se da un lato il tema del viaggio temporale non spicca per particolare originalità, dall'altro il "big boss" finale è una scelta curiosa, adattissima alla location entro la quale la narrazione di svolge, e se vogliamo anche controcorrente rispetto ai canoni attuali. Particolarmente godibile, come già detto, è la caratterizzazione attitudinale dei vari personaggi, ognuno con le sue peculiarità. Anche se il modello di riferimento è più ai personaggi del grande schermo che a quello dei fumetti. E non è detto sia un difetto.

Ai disegni, altra efficace e ammaliante prova di Carmine Di Giandomenico, in grado di dare vita a pagine entusiasmanti e soprattutto dinamiche, grazie a uno storytelling eclettico e dal taglio fortemente cinematografico, con avvicinamenti rapidi, sequenze al fulmicotone, campi larghi e prospettive intelligenti. Sempre praticamente perfette le anatomie dei personaggi, così come pure la loro chinesiologia; studiati e curati gli scenari, carichi di dettagli al punto giusto, in modo tale da non affollare mai la scena, e non togliere il fuoco su ciò che conta ai fini della narrazione. Fa sempre piacere trovare conferme da questo artista, che oltre che un abile disegnatore, è anche uno sceneggiatore nato e valido.

Un po' imbarazzante, questo va detto, l'abisso qualitativo che separa la parte della miniserie disegnata da Di Giandomenico, rispetto a quella firmata da Diaz e Cisic. Parliamo di stili diversi, va bene, ma anche di un livello di talento e di padronanza della propria arte rilevante, specie quando gli artisti si avvicendano nell'ambito di una stessa pagina. Avremmo voluto vedere quest'opera disegnata unicamente dal buon Carmine, dato che spesso e volentieri le parti non curate da lui si salvano graficamente solo grazie all'intervento del prode colorista Andres Mossa, sempre capace di tirare fuori il meglio dai disegni grazie al suo preciso tatto cromatico.

In conclusione, Avengers: Millennium è una lettura d'intrattenimento e poco più. Perfettamente nel canone classico del fumetto di supereroi, quindi. Senza infamia alcuna. Ma con qualche lode.

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