Avengers 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero del rilancio di Avengers, di Jason Aaron e Ed McGuinness

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Avengers #1, anteprima 01

In occasione del varo del nuovo corso Marvel targato C.B. Cebulski, Panini Comics ha deciso di mettere in atto una rivoluzione editoriale che stravolge il sommario di molte delle sue storiche testate. Per la prima volta, infatti, oltre a proporre storie con solo pochi mesi di scarto rispetto agli Stati Uniti, diverse collane propongono un unico episodio originale. Si tratta di un cambiamento importante che porterà personaggi quali Thor, Iron Man e gli Avengers a intraprendere un’avventura in solitaria. Un rischio non da poco sposare formula editoriale inedita, ma dalla parte dell'editore modenese c'è anche la certezza granitica di poter contare su team creativi di assoluto valore, come quello che ha rilanciato gli Eroi più potenti della Terra.

Jason AaronEd McGuinness compongono il tandem incaricato di guidare i Vendicatori in questa nuova fase, la quale si preannuncia a dir poco scoppiettante. Lungo due differenti linee temporali, lo scrittore di Thor e Southern Bastards lancia il suo primo arco narrativo, L’ultima schiera, in cui le vicende degli Avengers del presente e del passato – introdotti sulle pagine del one-shot Marvel Legacy – devono fare i conti con le creature supreme dell’Universo Marvel.

Se la formazione arcaica composta da Agamotto, Pantera Nera, Ghost Rider, Iron Fist, Fenice, Odino e Starbrand è pronta a entrare in azione, un milione di anni dopo, Capitan America, Thor e Iron Man si sono lasciati alle spalle un periodo decisamente poco fortunato e discutono di un'eventuale reunion degli Avengers. La chiacchierata, per quanto conviviale, viene bruscamente interrotta dal sopraggiungere di un misterioso avversario; non si tratta dell’unico evento anomalo, visto che in contemporanea Pantera Nera, Doctor Strange, Ghost Rider e Capitan Marvel si ritrovano ad affrontare altre situazioni anomale.

Riprendendo quanto seminato in precedenza su altre testate, Aaron crea i presupposti per tenere incollati i lettori all'albo con una ricetta molto semplice ma che ne conferma l’incredibile talento: una regia perfetta che centellina gli elementi della trama e avvolge con un velo di mistero i fatti narrati; una perfetta gestione dei personaggi coinvolti che rispetta ed esalta le peculiarità di ognuno di loro; un’alternanza di toni – dalla leggerezza di alcune sequenze di dialogo alla drammaticità della situazione generale - in grado di rendere la vicenda dannatamente coinvolgente.

Avengers #1, anteprima 02

Per quanto un solo numero non basti a definire la bontà di un prodotto seriale, possiamo affermare con convinzione che la run di Aaron si presenta sotto i migliori auspici. Gli elementi precedentemente elencati rendono la storia solida e al contempo accattivante, ed è evidente come tutto concorra alla creazione di un affresco più grande, di cui al momento possediamo solo un piccolo scorcio.

Inoltre, com'era lecito attendersi, abbiamo la possibilità di rivedere seduti attorno allo stesso tavolo Steve Rogers, Tony Stark e il Figlio di Odino. Senza voler sminuire l’apporto di chi li ha sostituiti in questi anni, sono loro la quintessenza degli Avengers, nonché parte del cuore della Marvel che Cebulski vuole (ri)consegnare ai lettori. Nessun colpo di spugna, dunque: la trinità della Casa delle Idee mostra le evidenti cicatrici dovute dalle recenti vicende ma, nonostante tutto, è pronta a difendere la Terra ancora una volta.

Il pathos e l’epicità che da sempre accompagnano i testi di Aaron sono perfettamente sublimati dalla plasticità esplosiva delle anatomie e dalla dirompente espressività delle matite di McGuinness. Ben coadiuvato dalle chine di Mark Morales e dai colori di David Curiel, l’artista americano riesce a sfruttare l’ampio cast di personaggi, senza penalizzarne alcuno.

Ogni promessa è debito, e Aaron è decisamente in debito con noi: ci sta conducendo verso qualcosa di incredibilmente affascinante con la promessa di lasciarci a bocca aperta, date le forze schierate in campo.

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