Avatar - la recensione di un lettore di BadTaste.it

Vi presentiamo la recensione di Avatar scritta dal lettore di BadTaste che, estratto dalla redazione, ha partecipato all'anteprima stampa del film. Inutile dire che gli è piaciuto molto...

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Recensione a cura di Emanuele Gregori

Ecco la recensione di Avatar che ci ha scritto Emanuele Gregori, il nostro lettore che, dopo aver partecipato al contest dell'altro giorno, è stato scelto per partecipare all'anteprima stampa italiana del kolossal di James Cameron in uscita il 15 gennaio in tutti i cinema italiani.

Scrivere di un film come AVATAR è sempre un'impresa ardua. Vuoi perchè probabilmente l'attesa spasmodica pregiudica e oscura l'obiettività del recensore. Vuoi perchè, trovandosi di fronte ad un film di questa portata, lo stesso recensore difficilmente può riuscire nella difficile impresa di rendere edotti i suoi lettori senza tralasciare dettagli. Detto questo, andiamo a scoprire che reale portata abbia questo film, premettendo che, alla luce di qualunque recensione, si tratta di un film che chiunque ami il cinema DEVE assolutamente vedere.

TitoloAvatar
RegiaJames CameronCastSam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Stephen Lang 
Uscita15 gennaio 2010La scheda del film

Partiamo naturalmente dalla sceneggiatura, distrutta e oscenamente sminuita dal 90% della critica come unico, reale e tangibile difetto del film. Beh, io ho trovato la sceneggiatura semplicemente giusta. Mai esagerata e mai troppo banale. Scontata, forse si, ma il film in sé non può basarsi su chissà quale intrigo particolare. E poi, diciamocelo: hanno un po' rotto questi film dove si ricerca l'originalità ma costantemente si fallisce in modo sgradevole, cadendo inevitabilmente nel ridicolo. Una sceneggiatura lineare, che tiene in piedi due ore e quaranta di film senza mai annoiare, senza mai stimolare uno sbadiglio.

Ma allora di cosa parla questo Avatar? La storia ormai la conosciamo tutti, chi più chi meno. Un marine disabile viene richiamato presso l'avamposto umano presente sul pianeta Pandora (una luna che fa parte della galassia Alpha Centauri-A, simile al nostro pianeta ma molto più grande, distante 4,4 anni luce dalla nostra galassia). Il soldato, tale Jake Sully, viene portato su un pianeta a lui sconosciuto, ostile, considerato il peggior campo di battaglia esistente per l'uomo. Qui farà la conoscenza di altri personaggi: la dottoressa Grace Augustine (una sempre più in forma Sigourney Weaver), il suo compagno di LINK (così viene chiamato il collegamento con il proprio Avatar), tale Norm, (interpretato da un discreto Joel David Moore), un assistente di laboratorio, Max Patel (interpretato da Dileep Rao), Parker Selfridge (un ispiratissimo Giovanni Ribisi) e il colonnello Miles Quaritch (un incredibilmente cattivo e inquietante Stephen Lang). A questi si andrà ad unire Trudy Chacon, pilota di elicotteri, (interpretata da Michelle Rodriguez, che anche qui ci presenta una buona prova, ma che proprio non riesce, purtroppo, a sfondare).

A seguito di un incidente sul campo, Jake si trova a trascorrere la notte da solo su Pandora e, quando la fine è vicina, arriva ad aiutarlo Neytiri (una più che stupenda Zoe Saldana che non perde un colpo e che qui si conferma grande attrice, anche se mai si vede la sua figura in carne ed ossa). Da questo punto della storia si dipanano due ore di gioia per gli occhi e lacrime per l'incredibile visione di un mondo che sembra impossibile sia scaturito dalla mente di un solo uomo, fino a quella famosissima battaglia finale, della durata di quasi venticinque minuti, che se da una parte fa salire le lacrime per l'avvicinarsi della fine del film, dall'altra riesce a trasmettere un incredibile senso di odio contro la nostra razza.

Tecnicamente il film è impeccabile. Dopo di lui le altre prove di performance capture (si veda Robert Zemeckis) sembrano il paleolitico. Un film che si va sviluppando da quasi quindici anni, accantonato per problemi di tecnologia e ripreso in mano dopo dieci anni, per lavorarci sopra altri quattro. Una scommessa in un momento in cui il cinema è costellato dalla ricerca di bassi costi e incassi stellari. James Cameron è riuscito ancora una volta a trasformare le sue visioni in realtà cinematografica, e le immagini su schermo non sono mai state così vive come questa volta, inventando da zero diverse tecnologie come la virtual camera, che gli ha permesso di visionare in contemporanea con le riprese in ambienti asettici il riscontro con una versione preliminare del pianeta Pandora.

Tutto il pianeta e i Na'vi sembrano veri, reali, esseri che possiamo toccare con mano, così come le creature di Pandora, stupendi esempi di inventiva “faunesca”. Il cast lavora in modo ineccepibile, senza sbagliare un colpo e senza essere mai troppo esagerato nei panni del proprio avatar. La colonna sonora del film è, a mio parere, costellata da molti alti e bassi. Adoro James Horner, e sentire che a volte riesce a scadere in un “trito e ritrito” delle stesse arie fa un po’ scalpore e provoca un certo fastidio. Questo, però, non inficia la qualità generale perchè, in ogni caso, l'epicità del sonoro è sempre a buoni livelli e tutto si fa perdonare nei titoli di coda con la bellissima “I See You”, cantata da Leona Lewis, che mai come in questo caso va a ripescare a piene mani da “My Heart Will Go On” utilizzata per TITANIC.

Altro grande dettaglio ben riuscito è quello di aver reso Pandora viva, non solo da un punto di vista visivo ma anche “internamente”, con alberi animati e divinità adorate dai nativi. Un vero e proprio amplesso di elementi che rendono l'esperienza ancora più profonda.

Naturalmente non è tutto oro quel che luccica: ci sono ancora evidenti problemi nella messa a fuoco del 3D, che a volte quasi fa girare la testa, ma a onor del vero nessun altro film era ancora riuscito a ricreare un mondo in 3D come questo, con elementi che sembrano uscire dallo schermo e toccare i nostri occhialetti. Altra pecca, questa volta soggettiva, può stare nel fatto che se proprio non si riescono a digerire i film di fantascienza, questo non vi farà certo cambiare idea, anche se la storia è talmente “terrestre” da non disperdersi troppo nella fantasia. Per concludere con i difetti, quello a mio parere più marcato, si riscontra nel poco approfondimento della vita Na'vi. Non si accenna mai, ad esempio, alla loro morte, anche se è presente una piccola scena che ci mostra un rito funebre; e mai viene fatta luce su cose come la vita media di un nativo o la stessa età di Neytiri. Tutte cose che possono tranquillamente essere ripescate per il già certo sequel, ma che un po' fanno riflettere.

Cosa dire, infine? Il film è ciò che ci si aspettava e, probabilmente, qualcosa di più. È chiaro che non è perfetto, non esiste e non esisterà mai il film perfetto proprio perchè creato dall'uomo; ma permettetemi il gioco di parole: questo film è perfetto nella sua imperfezione. Cameron ha utilizzato il tema della guerra per andare contro la guerra. Ha reso unici dei momenti che, probabilmente, non dimenticheremo (l'abbraccio tra Jake e Neytiri su tutti, tanto dolce da sembrare umano) e ha trattato temi forti, attuali, in modo semplice ma completo. Soprattutto ha raccontato la più grande storia d'amore del cinema che, si badi bene, non è quella tra Jake e Neytiri, bensì quella tra lo spettatore e Pandora: un amore a prima vista, che non può scemare. Uscirete dal cinema con la voglia di rientrarci.

Sperando di non dover aspettare altri dodici anni per un tuo film, intanto... Grazie James!

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