Automatron, la recensione del DLC di Fallout 4

Robot da distruggere, robot da costruire: la recensione di Automatron, DLC di Fallout 4

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


Condividi

Ignorando completamente la lezione impartita da Isaac Asimov al mondo della fantascienza, la saga di Bethesda non si è mai fatta problemi a coinvolgere robot tutt’altro che amichevoli e limitati dal ferreo rispetto di leggi (noiosamente) non belligeranti. Tra umani drammaticamente mutati e creature feroci, i sopravvissuti all’olocausto nucleare che contestualizza e giustifica l’universo di Fallout hanno sempre dovuto salvaguardarsi anche un nutrito numero di automi più o meno senzienti, maniacalmente desiderosi di carne umana.

Automatron, come il titolo lascia intendere, fa collidere le sorti dell’eroe in cerca di suo figlio, lo stesso già guidato e controllato lungo tutto il corso della main quest teoricamente (ma non forzatamente) già completata, con una puntata qualsiasi dell’indimenticabile programma televisivo Robot Wars. Là dove orde di adolescenti (e non) si infiammavano alla vista di piccoli elettrodomestici che se le davano di santa ragione, sfoderando improbabili sistemi offensivi e difensivi rigorosamente “home made”, il nostro, intercettando una comunicazione via radio, sarà invitato a soccorrere una carovana di superstiti attaccata da un gruppo di droidi per nulla pacifici. Ironia della sorte, risolto il conflitto e constatato il completo massacro degli indifesi erranti, sarà proprio un robot della carovana, Ada, a chiedervi di vendicare i compagni caduti, scortandola sino al luogo in cui si nasconde il mandante dell’orda di automi assassini.

[caption id="attachment_153351" align="aligncenter" width="508"]Fallout 4 Automatron screenshot 1 La nuova quest vi contrapporrà ai Rust Devils: una nuova banda di malintenzionati con la fissa per i robot.[/caption]

Automatron, tradendo parzialmente le premesse di buona parte dei DLC di Fallout 3, non innova, non stravolge, non rivoluziona. Lascia le cose al loro posto, limitandosi a garantire qualche ora extra di divertimento. La trama, pur concedendosi un gustoso colpo di scena che non mancherà di deliziare i fan del brand, non si concede variazioni sul tema, né cambi di registro, riproponendo i già criticati dialoghi in cui è concessa pochissima libertà decisionale all’utente. A rendere le cose più intriganti, fortunatamente, ci pensano una lunga trafila di documenti, file riservati e registrazioni che, una volta scovate nelle strutture che esplorerete, getteranno ulteriori ombre su un’umanità che, dopotutto, si è meritata il futuro misero che essa stessa si è causata.

"Il gameplay, compresso in cinque missioni dalla durata complessiva di circa tre ore, esaspera ulteriormente l’anima action del titolo, coinvolgendo l’utente in scontri a fuoco in pesante inferiorità numerica"

Il gameplay, compresso in cinque missioni dalla durata complessiva di circa tre ore, esaspera ulteriormente l’anima action del titolo, coinvolgendo l’utente in scontri a fuoco in pesante inferiorità numerica, dove per prevalere ci si potrà eventualmente affidare alle doti belliche di Ada: nuova inseparabile alleata su cui potrete contare anche al di fuori della quest. Il robot, difatti, introduce la principale novità di questo DLC: un tavolo da lavoro grazie al quale potenziare e assemblare nuovi automi. Raccogliendo sufficienti risorse e investendo punti abilità nelle statistiche di riferimento, potrete dare vita ad un piccolo esercito di automi in grado di difendere i vari avamposti sparsi per il Commonwealth, oltre che dotare di nuovi cannoni la vostra inseparabile compagna di battaglie.

[caption id="attachment_153353" align="aligncenter" width="508"]Fallout 4 Automatron screenshot 2 Con un po’ di impegno e dedizione, potrete tramutare Ada in una sorta di carrarmato. Del resto, oltre alle migliorie per la parte superiore del corpo, potrete sostituire le normali gambe, con un paio di ruote o cingolati.[/caption]

Purtroppo ogni interesse per queste feature può scemare a seconda del grado di completamento raggiunto nel gioco. Gli ultimi arrivati, dotati di un equipaggiamento tutt’altro che definitivo, non vedranno l’ora di mettere le mani su nuovo loot e di assemblare un lontano parente del T-800. Al contrario, chi ha già esplorato a fondo la mappa di Fallout 4, oltre a non trovare armi degne di attenzione, lamenteranno un livello di sfida per nulla all’altezza delle aspettative.

Fallout 4: Automatron introduce un plot narrativo interessante, per quanto non troppo curato; una nuova banda di nemici generosa di nuove armi ed equipaggiamento; un tavolo di lavoro con cui dare vita a guerrieri robot. Sulla carta sembrerebbe trattarsi di un DLC piuttosto ricco e denso di contenuti. Peccato che la quest si consumi nel giro di tre, quattro ore al massimo; che i nuovi cattivi non si rivelino una minaccia degna di questo nome se si ha già completato il gioco; che costruire sentinelle di metallo e circuiti sia praticamente inutile se si è già imposto il proprio dominio su buona parte del Commonwealth. Un contenuto aggiuntivo a cui certamente tanti fan non potranno rinunciare, ma che, paradossalmente, solo i neofiti o chi gioca da poco a Fallout 4 potrà godersi appieno.

Continua a leggere su BadTaste