Attacco Al Potere 3 - Angel Has Fallen, la recensione
La sterzata nel mondo dell'action reumatico nuove moltissimo a Attacco Al Potere 3 - Angel Has Fallen che sembra aver rivisto l'età media del suo pubblico
Con la saga di Attacco al Potere Gerard Butler ha ripercorso la storia recente del cinema d’azione. Ha passato in rassegna il patriottismo, il culto dello spionaggio reso azione, il classico action movie anni ottanta, muscolare e ironico, ma anche il poliziesco esagerato degli anni ‘90 e ora è approdato, a soli 50 anni, all’action reumatico. Il suo personaggio manifesta fin dall’inizio un fisico indebolito dalla vecchiaia, la schiena a pezzi e i dolori della professione. Non sembra così vecchio e alla sua età gli action hero classici non si sognavano di apparire vecchi, ma è il segno che tutto è cambiato, che l’azione vera è qualcosa del passato nutrita di eroi attempati per un pubblico nostalgico (spesso attempato anch’esso).
Alla fine quel che lo condanna è il fatto che esiste un equilibrio delicato su cui i film d’azione si muovono, quello che dà un po’ di vita e un po’ di memorabilità alle loro scene ritmate, al grande spargimento di pallottole e alla disillusione dei protagonisti. Attacco Al Potere 3 - Angel Has Fallen lo manca e si posiziona fermamente sul crinale del film a tesi senza nemmeno la rabbia capace di dargli animo. Ripropone i luoghi comuni narrativi del genere, ha un villain bamboccione non molto credibile e la sua sofisticazione è fin troppo bassa.