Atlanta 2x05 "Barbershop": la recensione
La recensione del quinto episodio stagionale di Atlanta
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Non è il primo né il più strano mai presentato dallo show – il talk della prima stagione non si batte – ma è comunque un'esperienza strana assistere, dal punto di vista di "Paper Boi", al modo insostenibile con cui il suo barbiere di fiducia, di nome Bibby, si approccia al compito. Larga parte della puntata viene trascorsa al negozio, dove l'uomo fa tutto tranne ciò che dovrebbe portare a termine – e abbiamo anche la sensazione che si tratti di un compito di pochissimi minuti – e di lì è tutta un'escalation di situazioni paradossali. Se fossimo rimasti per tutti i venti minuti nel negozio l'episodio sarebbe stato molto più pesante, e invece ci spostiamo. Andiamo a casa di Bibby, conosciamo la sua famiglia, facciamo una gita in una casa in costruzione, ci scappa pure un incidente.
La scrittura accumula situazioni esagerate, scambi sempre più esasperati con progressione violenta, fino al punto in cui tutto il tono della narrazione è così grottesco che potrebbe accadere davvero qualunque cosa. Arrivati a quel punto, ci si può muovere egualmente in direzione della commedia o del dramma, e il grande risultato di Atlanta, questo sì presente in tutte le puntate, è la capacità di raggiungere questo invidiabile punto di osservazione con una grande semplicità e con poche battute ben assestate. Dal punto di vista della trama non c'è nulla da dire. Qui c'è a malapena un intreccio o una trama orizzontale, ma in fondo Atlanta non è mai stato quel tipo di serie.