Atlanta 2x03 "Money Bag Shawty": la recensione

La recensione del terzo episodio stagionale di Atlanta, intitolato Money Bag Shawty

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Spoiler Alert
La lunga notte di Earn nel terzo episodio stagionale di Atlanta, intitolato Money Bag Shawty. E di Alfred, o Paper Boi, che delle vicende di suo cugino è il degno corollario e accompagnamento. Li seguiamo lungo una serie di eventi, sia professionali che di puro svago, e in entrambi i casi il tema saliente è quello del denaro. Vediamo tantissime banconote in appena mezz'ora di puntata, le vediamo agitare, spendere, gettare al vento, veder rifiutate. Tutto gravita intorno alle potenzialità del denaro, di chi può o non può spenderlo, di chi accetta di offrire qualcosa ad un'altra persona perché può permetterselo, o molto più spesso perché spera di averne un tornaconto.

Earn è il protagonista che in qualche modo è sempre stato definito dal denaro, o più precisamente dalla mancanza di questo. Non era nessuno durante la prima stagione e, intuizione molto interessante di questi primi episodi della seconda, continua a non essere nessuno. Atlanta ha la forte idea di giocare sempre tra le sfumature di scrittura e caratterizzazioni, di lavorare tra le parentesi che non vediamo, tra i momenti tagliati tra due scene. È ad esempio il caso di un povero tecnico che probabilmente verrà duramente pestato in uno studio di registrazione, ma è anche il caso di Earn, che dopo un'intera giornata a gettare al vento dei soldi decide di concedersi una piccola opportunità di riscatto, solo per buttare via anche gli ultimi.

Significativo il fatto che la decisione gli venga rinfacciata da Van, con cui è tornato a frequentarsi, proprio lei che per tutta la serata gli ha chiesto soldi per capricci superflui. Earn viene definito dai propri soldi per tutto l'episodio. Dal fatto di averne e di vederseli rifiutati, dal fatto di averne e non saperli gestire. Perché sarebbe facile per la serie di Donald Glover dipingere il protagonista come una vittima delle circostanze, qualcuno che ha aiutato – come nella più classica delle storie – il cugino ad emergere per poi essere scaricato. Ma in realtà tutto ci dice il contrario, Earn non è affatto così bravo come manager, così come non è bravo a gestire il denaro e la sua vita privata.

Allora le scene di Alfred che si alternano alle sue servono a consolidare questa opinione, ad esempio nell'incontro con un rapper sulla cresta dell'onda. Personaggio particolare che sa cosa vuole, che può ottenerlo a quanto pare grazie ad un manager che ha tutti gli agganci necessari, e che si lascia andare ad attacchi di rabbia e pestaggi se le cose non vanno come desidera. Il tutto viene raccontato tramite silenzi, momenti di frustrazione condivisi, che appartengono a personaggi che sembrano sempre soffocare un grido. Proprio per questo, la loro rabbia ci arriva ancora più forte.

La seconda stagione di Atlanta va in onda dallo scorso 1 marzo su FX e prossimamente in Italia in esclusiva su Fox.

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