Astro Bot, la recensione: PlayStation ha finalmente una nuova mascotte da sfoggiare
Astro Bot non è solo una celebrazione delle icone videoludiche, ma è anche uno dei principali motivi per cui volere una PlayStation 5
Sin dai primi trailer, Astro Bot è riuscito a trasmettere una sensazione strana. Una sensazione quasi di nostalgia nei confronti dei titoli di un tempo, unita alla modernità del comparto tecnico e ludico. Si tratta di un’emozione che non è facile suscitare al giorno d’oggi e che è facile legare ad aziende storiche come Nintendo. Ogni volta che esce un nuovo Super Mario o un nuovo The Legend of Zelda, ecco che quella strana sensazione torna a farsi sentire, come se fosse un bizzarro campanello pronto per avvertirci dell’imminente arrivo sul mercato di un’opera da prendere in seria considerazione.
In un mercato che presta maggiore attenzioni a nomi del calibro di God of War, Ghost of Tsushima o Gran Turismo, è inevitabile che titoli come Astro Bot Rescue Mission o Astro’s Playroom passino più in sordina. Un risultato che, però, finisce per sottostimare un lavoro incredibile, degno delle migliori aziende di questo settore. Astro Bot Rescue Mission rimane uno dei migliori giochi mai pubblicati su PlayStation VR, mentre Astro’s Playroom è ancora il titolo che più sfrutta PlayStation 5 e il suo tanto decantato DualSense. Fino a oggi. Forte dei buoni successi alle spalle del team, Sony ha deciso di dare maggior fiducia a Team Asobi. Una fiducia sfociata proprio in quel Astro Bot disponibile da oggi e che ha l’arduo compito di dimostrare di valere il prezzo di (circa) settanta euro e di riuscire a conquistare il pubblico affamato di esclusive PlayStation.
Show, don't tell
La trama di Astro Bot è tanto semplice, quanto efficace. Il piccolo robottino che abbiamo imparato a conoscere dal The Playroom datato 2013 è in viaggio a bordo della sua fidata nave madre PlayStation 5. All’improvviso, un temibile alieno verde con tanto di disco volante irrompe nella scena, riducendo l’astronave in mille pezzi e facendo precipitare Astro e tutti i suoi amici sulla superficie di un pianeta desertico. Senza darsi per vinto, Astro parte quindi alla ricerca degli altri componenti dell’equipaggio e di tutti i componenti interni necessari per rimettere in piedi la nave madre.
Come anticipato: una storia estremamente semplice, che non ha mai lo scopo di emozionare o sorprendere, quanto piuttosto quello di creare un contesto nel quale far muovere il piccolo robottino. Un pregio incredibile di Astro Bot, però, è quello di riuscire a comunicare senza alcuna parola. Bastano i piccoli versetti metallici del protagonista o le sue espressioni così semplici e dirette per comprendere le emozioni provate da Astro. Un dettaglio che per alcuni potrà sembrare di poco conto, ma che invece non fa che confermare la bontà del design di quella che è, a tutti gli effetti, la nuova mascotte di PlayStation. Una mascotte che funziona tanto nel suo aspetto semplice, quanto nelle sue versioni che richiamano i personaggi più iconici della storia dei videogiochi.
La semplicità prima di tutto
Astro Bot è la netta evoluzione di quel Astro’s Playroom che ha fatto impazzire tutti i possessori di PlayStation 5. Ci troviamo di fronte, quindi, a un platform tridimensionale nel quale saremo chiamati ad affrontare una moltitudine di livelli diversi l’uno dall’altro. È proprio la varietà, infatti, a lasciare a bocca aperta. In ogni pianeta che potremo esplorare gli sviluppatori hanno inserito un oggetto, una situazione, un dettaglio o una chicca tale da rendere l’esperienza unica. Se dovessimo associare il gioco del Team Asobi a un’emozione, infatti, questa sarebbe la “sorpresa”. Astro Bot è un tripudio di creatività e divertimento, perfetto per tutti coloro che sono cresciuti con le opere Nintendo e che, da tempo, cercavano un platform che potesse essere paragonato ai vari Super Mario a tre dimensioni.
Ancora una volta, inoltre, Team Asobi si è dimostrato capace di sfruttare appieno il DualSense. Possiamo tranquillamente affermare che Astro Bot è il gioco che più di tutti spreme il controller di PlayStation 5, dandogli finalmente un senso e rendendo l’esperienza di gioco irripetibile sulle altre piattaforme. Un risultato che nemmeno altre software house tanto blasonate sono riuscite a raggiungere. Le avventure del piccolo Astro sono quindi un must per chiunque possegga la console ammiraglia di Sony.
È proprio nel tentativo di accontentare tutti che, però, ci cela l’unico neo della produzione. Astro Bot è un gioco troppo semplice. Non ci sono vite, se si muore si riparte da checkpoint mai troppo punitivi e sono pochi i livelli in grado di mettere in difficoltà un giocatore di platform mediamente navigato. Persino la raccolta dei vari collezionabili è semplificata grazie alla presenza di un simpatico uccellino che, a una cifra irrisoria, fungerà da bussola per tutto quello che ci siamo persi alla prima esplorazione del livello. Insomma: scordatevi le Lune di Super Mario Odyssey. Astro Bot è un gioco per grandi e piccini, fatto per divertire, ma senza creare un livello di sfida degno di questo nome.
La tecnologia al servizio del divertimento
Da un punto di vista puramente tecnico, Astro Bot è "semplicemente perfetto”. Una scelta di parole presa con cognizione di causa, dato che la semplicità dei vari personaggi e degli ambienti ha permesso agli sviluppatori di creare un gioco senza alcuna problematica. Tra effetti particellari, un frame rate sempre estremamente fluido, la totale assenza di bug e una grande cura per il dettaglio, Astro Bot è senza dubbio uno dei giochi più puliti mai pubblicati su PlayStation 5. Ottimo anche il comparto sonoro, che utilizza canzoni da Astro’s Playroom per poi aggiungere nuovi contenuti in linea con l’atmosfera del gioco. Nulla in grado di rimanere ancorato alla mente del giocatore, ma abbastanza per ipnotizzarlo durante le divertenti sessioni di gioco.
Astro Bot: il commento finale
Astro Bot è un platform perfetto per chiunque ami questo genere videoludico. Un titolo che non solo diverte e sorprende dal primo all’ultimo minuto, ma che risulta un gigantesco omaggio al mondo PlayStation. Dopo il mezzo disastro accaduto con Concord, sarebbe giusto che la software house tornasse sui propri passi, cominciando a fidarsi maggiormente di aziende come Team Asobi. Aziende in grado di ottimizzare i costi di sviluppo e di fornire al pubblico dei giochi perfetti sotto (quasi) tutti i punti di vista. Insomma: se avete una PlayStation 5, Astro Bot dovrebbe essere il titolo da recuperare assolutamente in questa seconda metà del 2024. Poco importa se giocate principalmente i survival horror o se reputate troppo semplici i platform. Le avventure del piccolo robottino sapranno comunque intrattenervi e vi daranno finalmente un buon motivo per aver comprato la console ammiraglia di Sony.