Assassin's Creed Chronicles: India, la recensione

Arriva il secondo episodio dello spin-off bidimensionale di Assassin's Creed: la recensione di Assassin’s Creed Chronicles: India

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Dopo il buon Assassin's Creed Syndicate e in attesa della prossima avventura degli Assassini, forse in arrivo nel 2017, Ubisoft continua a espandere il mondo di Assassin’s Creed con nuove avventure. Ora che le nebbie cinesi non hanno più misteri, i ragazzi di Climax Studios ci portano con Assassin's Creed Chronicles: India nel subcontinente indiano, attorno all’anno 1880, nel pieno di una guerra fra i Sikh e la Compagnia delle Indie. Nei panni di Arbaaz Mir, un discepolo dell’antico culto di Altair, dovremo cercare una reliquia appartenuta a Ezio Auditore nonché sabotare i piani dell’odiato Impero Britannico.

Rispetto ai capitoli principali della saga, la serie Chronicles non brilla per una scrittura straordinaria, la complessa vicenda che vede contrapporsi Templari e Assassini rimane abbastanza sullo sfondo. Non ci sono rivelazioni o colpi di scena particolari e pure la storia personale di Arbaaz si risolve piuttosto banalmente nel solito conflitto fra caos benefico e ordine imposto.

[caption id="attachment_149971" align="aligncenter" width="600"]Assassin's Creed Chronicles: India screenshot Assassin's Creed Chronicles: India - screenshot[/caption]

Tutto sommato però va bene così, Assassin's Creed Chronicles: India, come il suo predecessore, è un platform stealth. Il team di sviluppo, basandosi sul discreto lavoro del precedente capitolo, ha espanso le abilità del nostro protagonista, dandoci nuovi movimenti, un paio di gadget interessanti e proponendo missioni più varie, passando dai classici omicidi su commissione a fughe a perdifiato fra gli arabeschi delle cupole indiane. Nel complesso questo episodio conferma gli alti valori produttivi della serie e svela ancora una volta il buon gusto estetico degli sviluppatori che, pur non lavorando con budget enormi, riescono anche stavolta a proporre ambientazioni, effetti di luce e colori mai banali. Saltellando fra una piattaforma e l’altra ci troveremo ad ammirare i tramonti afghani e ci perderemo nelle nebbie delle notti d’oriente, magari cercando al tempo stesso di evitare il campo visivo della solita guardia troppo zelante.

"Il team di sviluppo, basandosi sul discreto lavoro del precedente capitolo, ha espanso le abilità del nostro protagonista, dandoci nuovi movimenti, un paio di gadget interessanti e proponendo missioni più varie"

Pur essendo un genere non troppo inflazionato lo stealth platform è piuttosto difficile da orchestrare al meglio, il rischio ripetitività è sempre dietro l’angolo, mentre un livello di sfida troppo frustrante rischia di allontanare il giocatore. Assassin's Creed Chronicles: India non brilla per un design particolarmente innovativo e, purtroppo, i ragazzi di Climax Studios non sono Nintendo: le sezioni squisitamente platform sono quasi sempre banali, poco interessanti e neppure troppo impegnative; come al solito le cose cambiano quando si tenta di recuperare tutti i collezionabili nascosti nei livelli ma, forse, un impegno maggiore nella progettazione delle varie sequenze sarebbe stato più gradito.

[caption id="attachment_149972" align="aligncenter" width="600"]Assassin's Creed Chronicles: India screenshot Assassin's Creed Chronicles: India - screenshot[/caption]

Nel complesso questo capitolo indiano di Assassin's Creed Chronicles si lascia giocare senza alti né bassi, non ci sono veri difetti ma neppure momenti di inusitata genialità. Climax Studios ha confezionato un prodotto buono, un passatempo godibile che, fra le altre cose, permetterà ai fan più appassionati di esplorare alcuni dettagli secondari della millenaria guerra fra Templari e Assassini. Non siamo davanti a un gioco indispensabile ma comunque onesto, non cerca mai di sfuggire alla sua natura da passatempo senza impegno. Chi apprezza il genere farà sicuramente bene a dargli una chance.

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