Ashes of Ariandel, tra le nevi perenni del DLC di Dark Souls III - Recensione
Ashes of Ariandel aggiunge quantità a Dark Souls III, ma con veramente poche variazioni sul tema: la nostra recensione
Ashes of Ariandel, arrivato da qualche giorno negli store online di mezzo mondo, cerca di rispondere almeno alla seconda domanda. Ambientato dopo l’end game di Dark Souls III - per quanto la trama nella quadrilogia di FromSoftware sia piuttosto rarefatta - il contenuto aggiuntivo ci permette di esplorare un mondo perduto fatto di nevi perenni, ghiaccio e, figuriamoci, nuovi nemici, il tutto per inseguire la fuga di uno strambo personaggio secondario.
La struttura di gioco, com’è ovvio, non cambia moltissimo, Ashes of Ariandel propone lo stesso - elevatissimo - livello di sfida dei suoi predecessori e richiede più o meno la stessa dedizione per essere portato a termine. Rispetto al gioco principale il design della nuova area di gioco appare però più coeso, come se, nelle ridotte dimensioni, il team di sviluppo fosse riuscito a ritrovare un po’ di quella magia che permeava i primissimi capitoli della saga. Il mondo innevato di Ariandel è ostile e misterioso, tutto proverà a ucciderci, dai classici nemici demoniaci fino agli alberi (si, gli alberi) passando per il solito parterre di artigli, zanne, spade e cattiverie assortite.
"l’appassionato di Dark Souls arriverà in fondo all’avventura in poche ore "[caption id="attachment_163494" align="aligncenter" width="600"] Dark Souls III - Ashes of Ariandel - screenshot[/caption]
Francamente non ci sentiamo di consigliare questo DLC a chi, magari, ha faticato a concludere il terzo capitolo della serie creata da FromSoftware o all’appassionato non maniacale. Per quanto il lavoro sia molto curato e dimostri pure un encomiabile tentativo di aggiungere qualcosa di nuovo a una formula più che collaudata, Ashes of Ariandel non è un’esperienza tanto eccitante da permetterci di raccomandarla a scatola chiusa. Prima di procedere all’acquisto bisogna aver ben chiaro qual’è il proprio singolarissimo rapporto con Dark Souls. Se amate le sfide impossibili e volete vedere, davvero, quanto è profonda la tana del bianconiglio allora il DLC ha un senso, in tutti gli altri casi si tratta di un’aggiunta gradevole ma non troppo sostanziosa, capace di regalare più di una soddisfazione ma, al tempo stesso, esile come un foglio di carta velina.