Ash vs. Evil Dead 3x02 "Booth Three": la recensione
La recensione del secondo episodio della terza stagione di Ash vs. Evil Dead
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In realtà, battute a parte, la paternità è davvero molto importante nella stagione, ancor più di quanto apparisse la scorsa settimana. Non soltanto abbiamo scoperto che Ash ha una figlia di nome Brandy, di cui prontamente si deve occupare dopo la morte della madre, ma la stessa trama centrale della stagione ruota intorno alla progenie di Ash. Rivediamo infatti Ruby, in una cold open che lascia il segno e ci mostra il demone dare la nascita ad una creatura inquietantissima. Questa è la progenie maledetta di Ash, che Ruby vorrebbe vedere come unica discendenza dell'uomo. Inevitabilmente Brandy finisce nel mirino delle forze del male, ma per adesso sono altri gli obiettivi dei villain.
Niente di tutto questo, e anche quando il tentativo arriva, è vissuto come un goffo adeguamento a qualcosa di necessario piuttosto che qualcosa a cui si tiene veramente. Pablo e Kelly sono un po' in disparte, e ancora relegati alla fase preparatoria della stagione. Pablo riceve una visita sovrannaturale che in fondo gli fa piacere, e che lo richiama all'utilizzo dei suoi poteri. Kelly in secondo piano anche stavolta, con la zavorra del personaggio di Dalton che non ci piace neanche un po'. Questo cavaliere di Sumeria è un personaggio molto difficile da inquadrare al momento. In un'altra serie sarebbe un personaggio standard e dimenticabile, ma in Ash vs. Evil Dead è strano vedere un belloccio a caso da affiancare al gruppo, e buttato anche un po' a caso nella trama. Ci aspettiamo qualche svolta.