Ash vs. Evil Dead 3x01 "Family": la recensione
Ash vs. Evil Dead ritorna con la terza stagione: un nuovo inizio per Ashy Slashy e i suoi compagni!
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Il bello di una serie come questa è che riesce ad affrontare tutte le ingenuità di scrittura che in altri contesti sarebbero dei difetti con una leggerezza e un approccio tali che è davvero impossibile criticarle. Un po' come accadeva nella scorsa stagione con i viaggi nel tempo, che certo non sono una novità nella saga. Qui c'è bisogno di riattivare il Necronomicon e le forze del male, ed ecco quindi che, senza troppi complimenti, una ragazza porta il libro dei morti ad un esperto che legge la formula scatenando ancora una volta il Male. Si rifà viva Ruby, spunta la moglie di Ash con tanto di figlia a sorpresa, tornano i segni del libro sul corpo di Pablo e Kelly imbraccia ancora una volta il fucile accompagnata da un misterioso giovane.
Al terzo anno poi, ormai conosciamo talmente bene i personaggi che la serie può permettersi di ridurre al minimo parentesi e deviazioni e raccontarceli esclusivamente tramite reazioni estemporanee e momenti d'azione. E tutto funziona nel suo essere sempre riconducibile ad una logica interna, quella tipica di questo cartoon in live action dove più sangue c'è e più ci divertiamo, dove Ash può – e deve – sdrammatizzare la morte della donna che è appena rientrata nella sua vita, anche di fronte alla figlia che ha appena conosciuto e alla quale offre una canna. Kelly è un po' sacrificata dal minutaggio di questo primo episodio, ma a qualcosa si deve rinunciare, e sicuramente la serie troverà il modo di darle il suo spazio, mentre apprezziamo il modo in cui Ruby è stata recuperata ancora una volta come villain.