Ash vs. Evil Dead 2x10 "Second Coming" (season finale): la recensione

Ash vs. Evil Dead arriva al finale di stagione: vediamo cosa è successo nell'episodio mentre salutiamo il gruppo fino al prossimo anno

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Spoiler Alert
Ci sono due modi di guardare una serie come Ash vs. Evil Dead (no, probabilmente sono molti di più, ma per iniziare con una frase a effetto devono essere due): cercando l'accuratezza e la coerenza interna degli eventi, o abbandonandosi alla follia collettiva, salire sul carro dei matti e salutare tutti agitando la motosega. Ovviamente il migliore è quest'ultimo, non fosse altro per il fatto che fin dal primo momento la serie di Starz ci ha richiamato a questo approccio, fra acrobazie narrative e momenti sempre più sopra le righe. Considerato che Second Coming era il finale di stagione, e che mette davvero alla prova la coerenza generale, è un po' difficile porsi con il solito approccio allo show, ma ci proveremo. Per Ash questo e altro.

Dunque, siamo ancora nella casa maledetta, e gli orrori sono tutt'altro che terminati. Ash riesce a liberarsi dallo scantinato, Ruby e Kelly si precipitano verso la casa, questo miniprequel che anticipa ed espande la mitologia della trilogia originale si chiude nel più sanguinoso dei modi. La mano di Ash rispunta fuori, Pablo torna in vita. Tutti felici? Non proprio. Manca giusto mezz'ora, e Ash vs. Evil Dead è ben deciso a riempirla con ettolitri di sangue. Il momento in cui gli eventi precipitano è molto coinvolgente, forse non spiazzante, dato che avvertiamo che qualcosa non va – e un po' ce lo aspettiamo, insomma – ma riesce a travolgerci come fa con Ash e Kelly, decisamente messi alle strette.

C'è un momento in cui rimaniamo sorpresi nel vedere la Ruby del passato, e un altro in cui scoppiamo a ridere quando Ash reagisce con un sonoro "Bill!?" all'apparizione di Baal. Il resto sono una serie di soluzioni un po' confusionarie, una giostra di possibilità in cui la serie per il suo finale sembra voler imboccare tutte le strade possibili. Quindi il ritorno del demone, l'ennesima scazzottata con tanto di duello tra motoseghe, il padre di Ash che affoga nella vasca cercando di rivelare un segreto (ma tornerà in un finale in stile Return of the Jedi), viaggi nel tempo di cui non cerchiamo nemmeno lontanamente di immaginare le regole, cinque minuti conclusivi davvero stranianti per tono.

La cosa che colpisce è che non c'è molta differenza tra le ultime scene della stagione, in cui Pablo ritorna come nuovo e Ash viene acclamato dalla città, e quelli poco precedenti in cui avevamo avuto un falso lieto fine. C'è qualcosa che stona, siamo pronti a un cliffhanger, a una svolta, che non arrivano. Questo potrebbe anche essere un normale finale di serie, invece di un anticlimatico finale di stagione. Torniamo allora ai momenti migliori della puntata, come la dipartita apparente di Ruby o la genesi molto ispirata della progenie del Necronomicon.

Ash vs. Evil Dead, che tornerà per il terzo anno, si chiude su note molto più solari e ottimiste di quelle che pensavamo. Lasciamo il gruppo a Elk Grove a godersi un po' di meritato riposo, prima che il male torni a manifestarsi. Intanto diciamo che questa seconda stagione di Ash vs. Evil Dead è da promuovere sicuramente. La serie continua ad avere una carica propulsiva enorme, una forza visiva che si sposa perfettamente con dei personaggi, vecchi e nuovi, adorabili, un tono sempre piacevole.

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