Ash vs. Evil Dead 2x02 "The Morgue": la recensione

Secondo episodio della stagione: Ash vs. Evil Dead alza l'asticella del disgusto con una scena di quelle che non si dimenticano

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Spoiler Alert
In quasi mezz'ora Ash vs. Evil Dead riesce a regalarci quella pausa dalle cose sane e salutari della vita che ci vuole. Ora, l'impressione è che per questa seconda stagione la produzione abbia davvero deciso di schiacciare il piede sull'acceleratore del disgusto e del sangue (più altri liquidi corporei). Certo, le indagini sul Necronomicon, il mondo sulle soglie della distruzione, il conflitto genitoriale, ma alla fine tutto in The Morgue si riduce a quei cinque minuti all'obitorio in cui succede un po' di tutto.

Intediamoci, non è mai nulla, e non sarà mai nulla, che uno spettatore con un certo allenamento e qualche visione "specifica" alle spalle non abbia già visto, ma rimane sempre una sorpresa vedere le soglie di splatter che questa serie decide di oltrepassare.

Tra le altre cose la serie di Starz ha sempre dalla sua quella dose di leggerezza e consapevole idiozia che allegeriscono il tutto. Quindi, quel momento lì è spassoso, e sarà la cosa che rimarrà dopo la conclusione, soprattutto sui vestiti di Ash. Ma anche tutto il resto funziona bene. Il ritmo è sempre adeguato alle esigenze della storia. Non succede poi tantissimo a livello di intreccio, molte sono le deviazioni che servono ad allungare il minutaggio, ma ogni sequenza è gestita in un modo da tirarne sempre fuori il meglio, o il peggio, dipende dai punti di vista.

Niente noiosi confronti padre-figlio e riconciliazioni dell'ultimo momento. Sangue e violenza vogliamo vedere, e questi avremo. Mentre Pablo cerca di tirar fuori alcune informazioni da Ruby, preoccupato per ciò che il Necronomicon potrebbe avergli fatto, Ash e Kelly cercano di recuperare il prezioso libro da un obitorio. I personaggi sono adorabili, tutti. Le battutacce di Ash potranno essere scontate a volte, ma sono come quei racconti di cui conosci il finale, ma che vorresti risentire sempre. Rimane una serie che si sporca le mani, che diverte, che tiene sempre il ritmo alto, e che stacca nel momento esatto in cui sa di aver dato a sufficienza, lasciando spazio per il desiderio di vedere il proseguimento.

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