Ash vs. Evil Dead 1x04 "Brujo": la recensione

Ash vs. Evil Dead continua a raccontarci il viaggio del gruppo. Questa settimana il nostro protagonista vive un trip da record

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Spoiler Alert
Ash affronta un viaggio per combattere i suoi demoni interiori e, se in una serie diversa da Ash vs. Evil Dead questo avrebbe voluto dire qualcosa tipo l'addestramento di Luke nell'Impero Colpisce Ancora, qui vuol dire una specie di variazione su quella puntata in cui Homer si ritrovava nel deserto insieme al suo animale-guida ("alla faccia tua coyote spaziale!"). Come al solito anche Brujo scorre in un lampo, è ancora un episodio chiuso all'interno di una location specifica, ed è ancora un bel passatempo in compagnia di Ash e della sua sgangherata banda di ammazzademoni. Lucy Lawless sullo sfondo si fa desiderare e apprezzare in quei brevi momenti in cui appare. Sottolineamo poi due bei riferimenti a La Casa 2.

“When evil shows up, it blows up.”

Il meraviglioso slogan ideato da Ash (nonostante quello che dice lui non c'è da migliorare nulla, è perfetto così) è il biglietto da visita consegnato dal nostro protagonista allo zio di Pablo. Quindi arriva l'atteso incontro tra El Jefe e Brujo, interpretato da Hemky Madera. Giusto in tempo per salvare il trio da una nebbia malefica che li distruggerebbe. Si poteva giocare di più con la possessione demoniaca dell'auto, ma in generale in questo caso come in altri la serie riesce a gestire bene le risorse a disposizione e a creare una scena d'azione senza mostrare praticamente nulla. Parzialmente deludente anche l'incontro tra nipote e zio: dopo tutti i dubbi manifestati da Pablo ci aspettavamo qualcosa in più.

Il protagonista dell'episodio è Ash e il suo trip, e qui non si può che rimanere soddisfatti

In ogni caso, il protagonista dell'episodio è Ash e il suo trip, e qui non si può che rimanere soddisfatti. Se ad una certa distanza il personaggio di Lucy Lawless mostra a Fisher la mano di Ash, risvegliatasi dopo trent'anni di sonno, i nostri si trovano ad affrontare nuove minacce. Nel trip di Ash ci sono i momenti più creativi e nostalgici dell'episodio, tra riferimenti diretti al lungometraggio originale (l'unico dei tre della saga che viene preso in considerazione) e altre battute degne del miglior Ash (il modo talmente naturale con cui esclama "I got two hands, brujo! I need two beers!" non può che far ridere).

Ritorna Eligos e, in un momento di trasformazione che ricorda quello della strega dell'Ovest in Il grande e potente Oz, Kelly finisce per essere posseduta dal demone. Tutta la storia rimane in sospeso e, in attesa dei risvolti della prossima settimana, possiamo immaginare che il cammino dei nostri protagonisti li condurrà su strade già battute, almeno da uno di loro. Non Jacksonville, ma la stessa baita da cui un giorno degli anni '80 partì questo viaggio.

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