Arrow e Legends of Tomorrow "Crisi sulle Terre Infinite Ep. IV e V": la recensione
Si chiude il sipario su Crisi sulle Terre Infinite, con gli episodi di Arrow e Legends of Tomorrow, che bilanciano con equilibrio azione, umorismo e malinconia
Come abbiamo accennato nell'articolo dedicato al riepilogo dei principali eventi dei due episodi finali di Crisi sulle Terre Infinite, l'episodio IV e V del crossover hanno in parte sofferto a causa della pausa natalizia, che ha in qualche modo contribuito a diminuire le aspettative del pubblico per questo evento, ma va anche detto che ha permesso agli autori di lavorare più a lungo sul finale di questo mastodontico evento, che si conclude nel complesso con una nota positiva, tra sorprendenti Easter egg e soddisfacenti effetti speciali, nonostante segni anche la fine di uno dei personaggi più amati dell'Arrowverse.
Uno degli aspetti migliori di questo doppio finale è come gli autori siano riusciti nell'intento di distinguere e rendere omaggio ai toni degli show a cui fanno riferimento, pur riuscendo a non creare una discontinuità narrativa o un cambio di passo che potesse in qualche modo risultare disturbante agli occhi dello spettatore. Si potrebbe tranquillamente dire che Arrow e Legends of Tomorrow siano due serie diametralmente opposte, più cupa la prima e decisamente scanzonata la seconda, incapace di prendersi sul serio, ma nonostante queste reciproche caratteristiche siano state appunto rispettate, la narrazione di questo finale non è risultata poco fluida od organica.
Imprigionati nel Vanishing Point, un luogo senza tempo e senza spazio, e con The Flash scomparso nel nulla, i 6 campioni cercano da tempo una via di fuga, ma solo l'intervento di Oliver Queen li metterà sulla strada giusta: come suggerirà infatti a Barry, scomparso nel vano tentativo di entrare nella Forza della Velocità, quella da lui intrapresa è la strada giusta per lasciare la prigione che li ospita. Il gruppo, dopo aver superato la sorpresa di ritrovarsi di fronte al loro defunto amico trasformato in un essere superiore, decide di dividersi, con Supergirl, Ryan Choi e Lex Luthor che viaggiano indietro nel tempo per impedire a Mar Novu di liberare Anti-Monitor e con gli altri pronti a dirigersi nel luogo in cui il loro nemico si rifugia per affrontarlo e riportare indietro i loro cari. Il problema principale tuttavia è costituito dall'impossibilità per Barry di entrare nella Forza della Velocità, che il velocista vuole usare come via di fuga, ed è qui che interverrà Lo Spettro, con un semplice tocco sulla fronte di The Flash, gli trasmetterà quella sferzata di energia necessaria a rimetterlo in connessione con essa o almeno così Barry crede.
La scena, a nostro avviso, può infatti avere diverse interpretazioni, una delle quali è che Oliver non abbia affatto potenziato i poteri del suo amico, ma si sia limitato semplicemente a trasmettergli la fiducia necessaria per tentare l'impresa: il legame tra i due personaggi è sempre stato molto forte e più volte il velocista ripete in questi due episodi finali quanto ciecamente si fidi di Oliver, che vede come un esempio ed un maestro, non ci sorprenderebbe quindi che sia bastato un innocente tocco da parte dello Spettro per fargli da palliativo, permettendogli così di salvare i suoi amici. Come anticipato da Oliver, il ricorso alla Forza della Velocità per fuggire dal Vanishing Point presenta diversi rischi tanto che - mentre Kara, Ryan e Lex raggiungono la loro destinazione in un lontanissimo passato - Oliver, J'onn, Kate e Barry stesso vengono attaccati da Anti-Monitor, perdendosi in essa. Compito di The Flash sarà dunque recuperare i suoi compagni, qualcosa che potrà fare solo grazie alla connessione emotiva ed ai ricordi che lo legano ad essi. Nella Forza della Velocità Barry rivivrà alcuni dei momenti più salienti della sua vita a contatto con i diversi eroi che deve salvare e questa occasione contribuirà anche a regalare al pubblico la più inaspettata e sorprendete apparizione di questo crossover, con l'incontro tra il Flash di Grant Gustin e quello di Ezra Miller, di cui parleremo più approfonditamente nel nostro speciale dedicato agli Easter egg del finale del crossover.
Nel frattempo, Supergirl, Ryan e Lex arrivano sul pianeta Maltus per impedire all'allora ambizioso scienziato Mar Novu, a causa dei suoi esperimenti, di aprire un varco nell'universo di antimateria che Anti-Monitor userà per distruggere poi il multiverso e riusciranno nella loro impresa nonostante il prevedibile tentativo di Lex, che grazie al Libro del Destino ha acquisito anche dei poteri soprannaturali, di conquistare l'intero Universo. In un episodio dalle atmosfere abbastanza cupe, la brillante interpretazione di Jon Cryer (Lex Luthor) costituisce il perfetto intermezzo comico che serve, oltre ai molti Easter egg, per alleggerirne i toni e dimostra ancora una volta come il suo coinvolgimento nel crossover, come in generale in Supergirl, sia ciò che serve ad alzare di molto il livello qualitativo di entrambi.
Ad interrompere su Maltus un possibile finale scontro tra Supergirl ed il suo acerrimo nemico, arriverà Flash che, dopo essere riuscito a recuperare tutti i campioni dispersi nella Forza della Velocità, riunirà tutti nel luogo dove assisteremo allo scontro con Anti-Monitor e alla definitiva (ma sarà davvero così?) dipartita di Oliver Queen, che, sacrificando ancora una volta la propria vita, permetterà ad un nuovo multiverso di ricrearsi.
Era inevitabile che questa diventasse una delle parti più delicate del finale del crossover, non solo perché Oliver Queen era già morto durante la crisi ed ha anche già affrontato questo rischio diverse volta nell'arco della sua serie, ma soprattutto perché questo costituisce (quasi) un definitivo commiato dal personaggio e da tutto quello che ha rappresentato in quanto eroe e capostipite di questo universo televisivo. La scena in cui Oliver, con accanto Sara e Barry, dà il suo ultimo saluto alla vita mentre osserva nel cielo il formarsi di un nuovo multiverso, è sicuramente toccante e coinvolgente al punto giusto, ma nel complesso presenta qualche problema.
Una parte dei dubbi che nutriamo nei confronti del suo arco narrativo in questo crossover nasce con il poco spazio che viene per esempio dedicato alla sua trasformazione nello Spettro, che non può essere giustificata solo da qualche effetto speciale aggiunto alla voce o da un mantello verde a coprire parzialmente quello che è il suo usuale costume. All'inizio della puntata gli autori fanno cenno al fatto che il destino dell'arciere mascherato, come d'altronde quello di The Flash, sia sempre stato indissolubilmente legato a questa crisi, ma per quanto la cosa sia credibile per il velocista scarlatto, risulta più difficile da legare al percorso di Green Arrow.
Un'altra cosa che, immaginiamo, possa aver disturbato i fan di lunga data di Green Arrow è il modo in cui Oliver stesso, nel corso dell'episodio, si riferisca più volte ai suoi compagni di avventura come "i veri eroi", ai quali con la sua morte lascia libero il passo e come a suggerire che lui non si ritenga invece tale. Nessuno può levare ad Oliver Queen lo status di eroe, ma nonostante il ripetersi di quella frase, non pensiamo vada interpretata in senso dispregiativo, quanto piuttosto con gli occhi di un uomo che è sempre stato in lotta con se stesso e con i suoi demoni e che, proprio per quello che è riuscito a costruire nella vita nonostante il suo lato oscuro, è ormai in pace nella morte.
Oliver Queen ha inoltre sempre dimostrato di sapersi sacrificare per un bene superiore, a discapito di cosa questo gli costasse in termini di perdita personale e vederlo morire per salvare così tante vite è un omaggio difficile da ignorare, anche se questo avviene senza avere accanto le persone che gli sono più vicine, una mancanza che risulta complicato accettare, nonostante l'intensa scena finale in cui lo vediamo apparire.
La morte di Oliver, come anticipato, permetterà al multiverso di ricrearsi: il 5° episodio del crossover si apre infatti con i superstiti della lotta contro Anti-Monitor che aprono gli occhi in un nuovo pianeta, Terra-Prime, frutto della fusione di tutte le terre abitate dai diversi supereroi dell'Arrowverse, che si trovano ora ad abitare nelle loro rispettive città, ma sotto lo stesso cielo e che sono anche gli unici a ricordare cosa sia accaduto in quello che loro pensano essere stato lo scontro finale con il loro nemico.
Come accennavamo, l'episodio del crossover dedicato a Legends of Tomorrow, nella migliore tradizione di questo show, si discosta molto per i toni da quello precedente, pur costituendone un ottimo seguito con la sua impronta dolce-amara e quel tanto di follia che accompagna questa serie sin dalla seconda stagione e costituisce inoltre un appuntamento decisamente più popolato di personaggi rispetto al precedente, senza tuttavia divenire mai confusionario. E' una puntata in cui si affrontano le conseguenze di quanto si è perduto e ci si è lasciato alle spalle, oltre alla gioia di di poter riabbracciare i propri cari e gli autori sono riusciti con una notevole delicatezza a bilanciare il dolore per la perdita di un personaggio tanto importante quanto Oliver Queen, pur non distogliendo l'attenzione da personaggi chiave come Sara Lance. Uno dei momenti più toccanti di questa ora, è infatti costituita dal dialogo tra Barry e Sara, in cui quest'ultima gli confessa di rimpiangere la dipartita di Oliver in quanto ultima persona nella sua vita che davvero la conoscesse per ciò era prima che la Queen's Gambit naufragasse, cambiando completamente e per sempre la loro vita.
Ma nonostante la triste realtà ed il dolore provato dal capitano della Waverider e del resto del Team Arrow, Diggle in prima fila, non sarebbe un episodio di Legends of Tomorrow senza qualcosa di completamente assurdo ad interromperne la quiete, qualcosa come per esempio un gigantesco Beebo che minaccia la città e che si rivela essere solo un'illusione scatenata da un mago criminale ma pasticcione, The Sorcerer, per rapinare una banca. E quando uno pensa che dopo una situazione così astrusa non possa accadere nulla di più strano, ecco che arriva di nuovo Anti-Monitor ad attaccare i nostri eroi nell'intento di vendicarsi di tutti color che hanno impedito il successo del suo piano.
Aiutati da Martian Manhunter, che con un gesto ricostruirà la memoria perduta di tutti i personaggi che hanno vissuto la Crisi e che avevano perso i loro ricordi una volta tornati in vita, il gruppo di eroi al gran completo si appresta ad affrontare l'Anti-Monitor in un'ultima, finale battaglia in cui al grido di "per Oliver" e grazie ad un congegno ideato da Nash Weels, Ray Palmer e Ryan Choi che lo imprigionerà per sempre in un miniverso, li porterà alla vittoria finale.
E cosa c'è di meglio, dopo una simile rivoluzione, della decisione di costituire una Justice League televisiva con tanto di Hall of Justice come covo segreto? Questa Crisi ha insegnato agli eroi dell'Arrowverse che solo unendo le forze possono sconfiggere le più terribili minacce, compresa la morte, e Barry Allen, prendendo metaforicamente lo scettro del comando dalle mani di Oliver Queen, dimostra ai suoi compagni di aver appreso questa dura lezione e di volerla portare avanti in nome dell'uomo che per lungo tempo ha fatto loro da guida e leader e che per loro si è sacrificato.
Pur con qualche mancanza, a cui il finale d serie di Arrow può tuttavia ancora porre rimedio, azione, umorismo e malinconia sono ben bilanciate nel finale appuntamento con questo ambizioso crossover, che non solo rivoluziona l'Arrowverse per come lo abbiamo conosciuto, ma apre anche le porte ad un futuro pieno di possibilità, "una fine in un inizio" che dà ad un grande eroe il commiato che merita e che regala ai fan delle serie televisive, dei fumetti e persino dell'universo cinematografico della DC inattese ed inaspettate sorprese.
https://www.youtube.com/watch?v=dVuUd6QS9EY
Il primo episodio della 5^ stagione di Legends of Tomorrow, intitolato Meet the Legends, ed il penultimo dell'8^ stagione di Arrow, intitolato Green Arrow and the Canaries, andranno in onda negli Stati Uniti martedì 21 gennaio su The CW.