Arrow 8x06 "Reset": la recensione

Reset di Arrow porta in campo un classico della cinematografia con l'eroe incastrato in un loop temporale che lo costringe ad affrontare i suoi problemi

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Spoiler Alert
Onalee Hunter Hughes e Maya Houston, autori di questo episodio di Arrow e David Ramsey, seduto per la seconda volta in questa stagione sulla sedia della regia, portano sullo schermo un ottimo omaggio al Ricomincio da capo con Bill Murray, pellicola del 1993, con uno dei classici della cinematografia: l'eroe incastrato suo malgrado in un loop temporale che lo costringe ad affrontare i suoi problemi o risolvere una crisi.

Reset non fa differenza in questo senso e accompagna con una certa malinconia Oliver e non-Laurel in una realtà che si ripete continuamente e che li porta ad incrociare nuovamente la strada con Quentin Lance, la cui ultima apparizione risale alla sesta stagione quando sacrificò la sua vita proprio per salvare quella della Laurel di Terra-2, che qui ha il ruolo del sindaco di Star City. Con l'esclusione di Oliver e Laurel, coscienti di trovarsi incastrati in un loop temporale causato da Monitor, tutti quelli che incontrano non sanno di quello che i loro amici stanno passando, pur essendo coscienti dell'avvicinarsi della Crisi e di quello che è appena successo con il tradimento di Lyla, che viene giustificato come "un malinteso", ma nessuno di loro si tira indietro o si dimostra perplesso quando i due raccontano cosa stia accadendo e chiedono il loro aiuto per capire come uscirne."Lyla: il tempo è un dono"

Arrow non sarebbe potuto sicuramente finire senza rivedere Paul Blackthorne in scena, soprattutto considerato il ruolo fondamentale che ha avuto nello show. Ed anche in questa occasione, la sua pacata saggezza e la sua presenza scenica hanno regalato momenti significativi ai protagonisti, che grazie a lui hanno avuto la possibilità di fare arrivare a conclusioni importanti in questo episodio.

Pensando inizialmente di dover salvare la vita proprio a Quentin per interrompere questa sorta di incantesimo in cui sono incastrati, Oliver e non-Laurel finiranno per capire di dover ciascuno apprendere una verità inconfutabile da quanto sta accadendo loro per poter tornare alla realtà, mentre Lyla gli spiegherà come questa opportunità sia un dono, piuttosto che una punizione, da parte di Monitor per far affrontare loro in maniera più lucida l'ultima parte della missione che li attende ed infine la Crisi vera e propria. E così, mentre non-Laurel avrà la possibilità di dire addio a Quentin, abbandonando il senso di colpa che provava per la sua morte, Oliver comprenderà invece di non essere stato chiamato salvare la vita del suo amico, quanto piuttosto ad accettarne il destino, esattamente come deve accettare il suo.

Come spesso ci siamo trovati a ribadire quest'anno, Stephen Amell continua ad essere il cuore di questa stagione con la sua capacità di trasformare quasi ogni scena in un sentito commiato, ma in quest'occasione, nonostante l'espediente del loop funzioni, si potrebbe comunque obiettare come questo episodio sia in un certo senso di per sé ripetitivo. Oliver sembrava infatti aver già accettato il suo destino alla fine della scorsa stagione e iniziato questa con l'intenzione di aiutare The Monitor essendo perfettamente cosciente di quello a cui andava incontro, ma poi il dubbio è tornato a regnare ed il suo umanissimo desiderio di reagire all'inevitabilità della propria morte è riaffiorato, per poi ricadere oggi nell'accettazione in una sorta di déjà vu.

Proprio per quanto concerne questo delicato argomento è anche interessante notare come sia Arrow che The Flash si stiano muovendo su due binari paralleli ed opposti, dove il protagonista della prima serie fatica ad accettare l'inevitabile ed ha cercato diverse soluzioni per scampare alla propria morte, mentre Barry è sembrato essersi arreso fin da subito al suo destino senza ribellarsi, preoccupandosi di preparare il Team Flash ad un futuro senza di lui per poi scoprire, proprio nell'episodio di questa settimana, che teneva in realtà tutto il suo dolore ben imbottigliato e segreto, il che ci fa augurare che durante il crossover potremo avere l'opportunità di vedere questi due personaggi condividere la propria dolorosa esperienza, magari traendo forza l'uno dall'altro.

Ancora una volta vorremmo peraltro ribadire quanto apprezzabile questa versione di Laurel interpretata da Katie Cassidy sia, con la sua irriverenza ed arguzia che ben controbilanciano i torni altrimenti troppo foschi di questa stagione, il che ci fa rimpiangere il fatto che gli autori abbiano impiegato così tanto tempo a trovare una formula tanto efficace sia per il personaggio che per l'attrice che sta accompagnando il protagonista in questo suo viaggio finale.

https://www.youtube.com/watch?v=LOhcNVPAzHU

Il finale di metà dell'ottava ed ultima stagione di Arrow, intitolato Purgatory, andrà in onda negli Stati Uniti martedì 3 dicembre su The CW.

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