Arrow 8x02 "Welcome to Hong Kong": la recensione

Mentre l'insubordinazione di Arrow potrebbe aver avuto tragiche conseguenze, The Monitor svela una nuova pedina del suo gioco

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Spoiler Alert
Nella settimana in cui viene annunciato l'inizio delle riprese dello spinoff di Arrow momentaneamente intitolato Canaries (che non è stato ancora promosso a serie ed il cui destino è quindi ancora ignoto), Welcome to Hong Kong spicca come una puntata decisamente al femminile in cui emergono i nomi di non-Laurel (Katie Cassidy), Tatsu (Rila Fukushima), Chien Na Wei/China White (Kelly Hu) e Lyla (Audrey Marie Anderson), ognuna con una missione ed ognuna con con un importante contribuito emotivo da dare all'episodio.

L'impatto emozionale dato dalla distruzione di Terra-2 ricade ovviamente in maniera particolare sull'unica abitante superstite di questa tragedia ed in questa puntata Katie Cassidy è davvero la rappresentante del cuore pulsante di qualcosa per cui tutti gli eroi della serie combatteranno fino alla morte, se necessario. Nulla avrà più valore o senso se davvero quanto minacciato da The Monitor finirà per avverarsi, non il dolore di Oliver per essersi lasciato alle spalle la propria famiglia, né quello di Laurel per aver visto letteralmente scomparire davanti ai suoi occhi tutte le persone che conosceva ed amava, inghiottite da una forza devastante ed incontrollabile. L'iniziale rabbia di non-Laurel nei confronti di Oliver per quanto avvenuto su Terra-2 finirà teoricamente per rivelarsi particolarmente ben indirizzata quando The Monitor - inaspettatamente - rinfaccerà ad Oliver che la distruzione di quell'Universo è dovuta unicamente alla sua decisione di cambiare il destino di Tommy, quando lo ha convinto a non portare a compimento il suo piano di vendetta. Per una serie che cerca in tutti i modi di assolvere il suo protagonista o insegnarli ogni giorno una nuova lezione, certo è che gli autori - con questa rivelazione - non risparmiano ad Oliver Queen l'ennesimo senso di colpa da portare sulle spalle e questa volta in scala universale.

Ed il nodo gordiano, che in molti portano all'attenzione di Oliver nell'arco della puntata, potrebbe essere proprio questo: perché fidarsi ciecamente di qualcuno di cui non si sa assolutamente nulla? La risposta di Arrow sembra troppo semplicistica per costituire una garanzia, il fatto quindi che egli decida di indagare più a fondo su chi sia questo essere superiore e quali siano le sue vere intenzioni è un sollievo, soprattutto se si considera che Mar Novu rifiuta di dargli qualsiasi spiegazione sulla natura della sua missione, che sia essa rubare le particelle di una stella nana o consegnargli uno scienziato in grado di ideare pericolose armi chimiche.

Il senso di urgenza introdotto dalla distruzione di Terra-2 (che sia avvenuta davvero o meno per colpa di Oliver) resta comunque l'aspetto migliore di questa stagione: come negli anni passati la formula della serie non è poi cambiata di molto, il protagonista ha un compito da portare a termine e cerca di farlo scegliendo i suoi alleati e guardandosi dai suoi nemici, ma rispetto alle stagioni precedenti, cambia sicuramente il ritmo e quel senso di inevitabilità che rende tutto più impellente e pericoloso e la formula, condita con omaggi e riferimenti alle stagioni passate, funziona molto bene in questo Welcome to Hong Kong, in cui rivediamo peraltro Tatsu e China White. Il protagonista stesso, che era solito prendere decisioni senza consultare nessuno ed agire di testa propria, dimostra in questa stagione una più umana fragilità, non solo perché il compito che è chiamato a portare a termine è oggettivamente difficile e spaventoso (soprattutto in caso di fallimento), ma anche perché ha dovuto rinunciare a tutto quello che aveva di più caro per rispondere alla chiamata di The Monitor, mostrando un coraggio ed uno spirito di sacrificio a cui l'interpretazione di Stephen Amell dà certamente giustizia.

In quanto all'affidabilità di The Monitor e alla sua attitudine a fidarsi degli altri, la sorpresa finale è un perfetto esempio di come questo essere sia disposto a tutto pur di evitare la distruzione del multiverso, un rischio che non è disposto a correre e che lui ha deciso di minimizzare coinvolgendo nella sua missione, all'insaputa di Oliver e anche di suo marito John, anche Lyla che - da quanto comprendiamo - lavora già da tempo accanto a lui e che proprio in questo episodio viene chiamata per la prima volta da Diggle, Harbinger, come se questo fosse stato sempre il suo nome in codice il che, ovviamente, potrebbe essere una trovata discutibile e un po' troppo "comodamente casuale".

Resta, a nostro avviso, il problema dei flash-forward, soprattutto se questo è uno specchio di ciò che potrebbe essere un eventuale spinoff della serie. Sebbene lo scontro fratricida tra JJ e Connor acquisisca in questa puntata dei risvolti più interessanti grazie per lo più ai due interpreti, quanto avviene nel futuro continua ad essere emotivamente e narrativamente troppo distaccato dal passato e dal cuore dell'azione per essere davvero coinvolgente e crea un senso di distacco che non può certamente giovare alla serie.

L'ottava ed ultima stagione di Arrow va in onda negli Stati Uniti ogni martedì su The CW.

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