Arrow 7x13 "Star City Slayer": la recensione
La nostra recensione del tredicesimo episodio della settima stagione di Arrow intitolato Star City Slayer
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In termini di passaggio di testimone la storyline del cattivo di puntata che, come avevamo rivelato altri non era che Stanley Dover (Brendan Fletcher), il primo amico che Oliver Queen avesse trovato nella prigione di Slabside, rivelatosi poi un pazzo assassino, porta a quello che sarà probabilmente un importante cambiamento per la Black Canary di Dinah che, aggredita da Stanley in quella che rievoca una scena di un classico film del terrore, si ritrova con la gola recisa e viene salvata da Curtis all'ultimo momento.
Considerata la gravità della ferita viene chiaramente spontaneo domandarsi se il suo potere sia stato in qualche modo intaccato (nei flashback non l'abbiamo mai vista usare il suo canary cry) e se questo non sia stato un modo per gli autori di risolvere il problema di avere due personaggi con le medesime caratteristiche e dare così a Katie Cassidy l'opportunità di tornare a vestire non solo i panni della Laurel di Terra-1, ma anche quelli dell'originale Back Canary.
Un altro importante elemento dell'episodio, ma anche quello che risulta avere maggiori problemi dal punto di vista narrativo, è ovviamente il rapporto tra Oliver ed il figlio William. Uno dei fondamenti della scorsa stagione era stata la decisione del protagonista di appendere la propria maschera al chiodo per permettere al figlio di avere una vita normale e non vivere nel costante terrore di perdere il padre nello stesso modo in cui aveva perduto la madre. Dopo la comparsa di Ricardo Diaz sulla scena, tuttavia, Oliver aveva preso la decisione di costituirsi all'FBI finendo in carcere, non solo senza consultare né il figlio né la moglie, ma senza nemmeno riflettere davvero sulle conseguenze della sua scelta, considerato che proprio i suoi cari hanno dovuto darsi alla fuga e nascondersi per evitare di essere rintracciati ed uccisi da Diaz.
Il risentimento che il figlio prova quindi nei confronti del padre è più che comprensibile, soprattutto se si considera che, archiviato il pericolo Diaz (almeno per ciò che Oliver e Felicity sanno), il ragazzo è stato completamente abbandonato a se stesso e lasciato in un collegio a festeggiare un triste e solitario Natale poco prima di venire espulso, notizia di cui nessuno era peraltro incredibilmente a conoscenza.
Per un uomo che non ha fatto nulla per nascondere il proprio disprezzo per il proprio padre dopo aver scoperto che aveva abbandonato l'amante e la figlia che aveva avuto con lei (Emiko), Oliver non dimostra dal canto suo di essere un padre esattamente esemplare e per quanto la scena dell'addio tra lui e William sia toccante, nulla di ciò che ha fatto in pratica ha dimostrato che sia davvero pronto per questo ruolo, un interessante sfida da lanciare proprio ora che Felicity sembra aver ricevuto la notizia di essere incinta di quella che sarà appunto Mia nel futuro.
Per quanto concerne gli Easter Egg contenuti nell'episodio, oltre alla presenza di Stanley nei panni dello Star City Slayer (che nei comics è un feroce serial killer, ma di bambini) segnaliamo anche i molti riferimenti al famigerato chili super piccante di Oliver, un inside joke che si può trovare in moltissimi fumetti dell'arciere mascherato.
La settima stagione di Arrow, con l’episodio Brothers and Sisters, tornerà in onda negli Stati Uniti ogni lunedì 4 marzo su The CW, mentre in Italia debutterà a partire da martedì 12 marzo 2019 su Premium Action.