Arrow 7×02 “The Longbow Hunters”: recap e commento
La nostra recensione del secondo episodio della settima stagione di Arrow intitolato "The Longbow Hunters"
A fatica, Oliver prova ad abituarsi a quella che è la vita in carcere. Osteggiato dalle guardie e preso di mira dai suoi vecchi nemici, l'ex vigilante deve trovare un modo di sopravvivere, accettando il compromesso che la sua posizione richiede. Il detenuto 4587 si prepara dunque a compiere delle azioni che nella sua vita precedente non avrebbe mai creduto di poter fare.
Felicity non è l'unica intenzionata a mettere fuori gioco il criminale. Anche Laurel, infatti, vuole scovare Diaz per vendicarsi della morte di suo "padre", Quentin Lance. Questo porta la donna a fare inaspettatamente squadra con Dinah.
Commento
Bicchiere più mezzo pieno che mezzo vuoto per l'inizio della settima stagione di Arrow. Non era facile, a priori, riuscire a scovare delle soluzioni che potessero portare nuova linfa vitale allo show, ma perlomeno nelle intenzioni, gli autori sembrano essere riusciti nell'intento.
Partiamo da un dato di fatto: eliminare fisiologicamente il protagonista da quella che è di fatto la trama principale di questa annata, almeno per il momento, è sicuramente un tentativo coraggioso di spostare la narrazione verso nuovi orizzonti. La vera notizia è che la storia funziona abbastanza bene anche senza di lui, reggendosi su personaggi che appaiono decisamente rivitalizzati: tutti vivono un nuovo status quo, tutti hanno dei loro obiettivi e un preciso ruolo all'interno della trama. Ecco che finalmente il personaggio di Felicity diviene davvero il cuore pulsante della storia, oltre che una protagonista a tutto tondo, smarcatasi dalla pesante ombra della sua controparte maschile. E paradossalmente, anche la scelta di conservare un villain all'apparenza minore come Ricardo Diaz per un'altra stagione potrebbe essere foriera di grandi novità, impersonate in questo caso dai tre nuovi e abbastanza affascinanti nemici che il fu Team Arrow deve affrontare in questa occasione.
Grazie a queste premesse, The Longbow Hunters è un episodio molto buono, specie perché dotato di buon ritmo, anche se magari sulla carta meno allettante rispetto ad altri. In questo momento, sembra che gli autori dello show abbiamo deciso di giocare sulla media-lunga distanza, cercando di costruire delle fondamenta solide alla loro storia, sacrificando magari potenziali colpi a effetto più spendibili nell'immediato. A ogni modo, la sequenza con protagoniste le due Black Canary impegnate in un inatteso team-up è davvero ben riuscita.
Niente male anche la sotto-trama che vede Oliver rinchiuso nel carcere Slab, specie in funzione del cliffhanger finale dell'episodio. La potenziale evoluzione del protagonista in funzione della sua nuova situazione potrebbe riservare molte sorprese, anche se è ancora davvero troppo presto per trarre un giudizio approfondito. Stesso discorso per la sequenza flashforward ambientata su Lian Yu: anche qui, potremmo presto assistere a qualcosa di interessante, partendo dall'assunto che la scelta di spostare la narrazione anche nel futuro, dopo averlo fatto per anni nel passato, è di certo una gradita novità.
In termini di rimandi ed easter eggs ai fumetti della DC Comics, non possiamo esimerci dal parlare dei tre Longbow Hunters che esordiscono in questo episodio.
La prima è Red Dart, personaggio originariamente creato negli anni Cinquanta sulle pagina di World's Finest Comics #95, e recentemente reinventato in Green Arrow #31 (2014): si tratta di una donna abilissima nel lancio di dardi dal potere letale.
L'uomo armato di scudo è Kodiak, leader del Clan dello Scudo, una delle antiche famiglia che diedero vita al gruppo degli Outsiders. Apparso per la prima volta in Green Arrow #26 (2013), Kodiak è un temibile e immortale guerriero, anche grazie ai poteri conferitegli dalla sua leggendaria arma.
Infine abbiamo Silencer, personaggio apparso di recente nell'ambito dell'iniziativa New Age of DC Heroes, sulle pagine di Silencer #1 (gennaio 2018): si tratta di una donna di nome Honor Guest, nota per essere una delle più temibili assassine del mondo, dotata di una capacità metaumana che le consente di creare una zona di totale silenzio attorno a lei, proteggendola come una vera e propria barriera. Nell'Arrowverse questo potere sembra essere generato da una qualche tecnologia avanzata.