Arrow 6x20, “Shifting Allegiances”: la recensione

La nostra recensione del ventesimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato "Shifting Allegiances”

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Dopo essersi recato in Russia, Oliver chiede aiuto a un vecchio alleato per affrontare Diaz, trovandosi conseguentemente in una scomoda posizione.

Nel frattempo, Rene lascia l'ospedale e torna a casa giusto in tempo perché il suo team si allei con Diggle e con l'A.R.G.U.S. per provare ad abbattere il nuovo e corrotto regime di Star City: ma Wild Dog è davvero pronto a tornare in azione?

Infine, Quentin scopre della relazione che lega Black Siren a Diaz.

A poco a poco, stentatamente, la sesta stagione di Arrow è entrata nel suo atto finale. E al netto di tutte le difficoltà, soprattutto narrative, incontrate dallo show in questa annata, dopo la visione del ventesimo episodio intitolato Shifting Allegiances la sensazione è che, in qualche modo, ce la si è fatta a far quadrare le cose alla meno peggio.

In questo capitolo della storia, infatti, determinate soluzioni, come quella di Oliver che ha scelto di proseguire la sua crociata in solitaria, fino all'attaccamento - piuttosto illogico - di Quentin nei confronti della versione alternativa e malvagia di sua figlia, sembrano acquisire un senso nuovo e più coerente, specie guardando le cose in prospettiva di una potenziale evoluzione di tali filoni narrativi.

Certo, è presto per cantare vittoria. Così come sarebbe impensabile poter ignorare le molteplici scempiaggini alle quali abbiamo assistito in questa stagione, ma Shifting Allegiances un lume di speranza lo ha riacceso, a partire dalla situazione in cui il protagonista si ritrova nel finale.

In questo episodio, infatti, c'è un'armonia nello storytelling che finora forse era mancata: tutte le tessere sembrano star finendo al loro posto, come dimostra la ritrovata alleanza tra Diggle al comando di una squadra dell'A.R.G.U.S. con il team di "dissidenti" composto da Black Canary, Mr. Terrific e Wild Dog, che si traduce in una delle migliori sequenze d'azione ammirate nella quarta stagione.

Buona parte del merito va data al profilo di un villain come Diaz, sostanzialmente "invisibile" sin dall'inizio ma in qualche modo efficace e sempre più credibile nel rappresentare una minaccia davvero senza precedenti per i protettori di Star City.

Al solito, non mancano ingenuità e soluzioni narrative discutibili, su tutte le azioni a dir poco ingenue di Oliver nei confronti di Anatoli e l'improvvisa presa di coscienza di un personaggio come la figlia di Rene. La povertà tecnica dello show, inoltre, trova il suo massimo nella scenografia del set in cui avviene l'incontro tra Diaz, Black Siren e Quentin.

Ma, come detto già su, lo ribadiamo: c'è una flebile speranza di assistere a un finale di stagione dignitoso.

In termini di rimandi ed easter egg segnaliamo come nell'episodio una dei leader di Quadrant sia identificata come Lydia Cassamento. Nell'Universo DC a fumetti i Cassamento sono una delle cinque famiglie che rappresentano la mafia italiana a Gotham City, assieme ai Bertinelli, ai Beretti, agli Inzerillo e ai Galante.

Infine, le armi di contrabbando portate a Star City sono provenienti dalla Kasnia, stato fittizio dell'Universo DC situato nell'Europa dell'Est.

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