Arrow 6x19, “The Dragon”: la recensione

La nostra recensione del diciannovesimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “The Dragon”

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Con il sindaco di Star City sotto impeachment, Ricardo Diaz prova ad accrescere il suo potere recandosi assieme a Black SirenBlüdhaven, dove incontra i vertici della cabala criminale nota come Quadrant.

Nel frattempo, Felicity e Curtis provano a mettere da parte le divergenze dei loro rispettivi team tornando a lavorare assieme al loro progetto, con Green Arrow che prosegue la sua crociata contro Dragon da solo.

Come lasciato presagire già dal titolo e dal materiale promozionale ufficiale diffuso da The CW, The Dragon è un episodio che si concentra quasi esclusivamente sul main villain della sesta stagione di Arrow. Si tratta di una soluzione intraprendente, anche se di certo non inedita: la cosa che più sorprende positivamente, però, è che in questo capitolo della storia il protagonista assoluto dello show sostanzialmente non appare mai, lasciando il palcoscenico a un personaggio che finora potevamo tranquillamente considerare minore e del quale non conoscevamo nulla, nemmeno le potenzialità.

Realizzare episodi che rappresentano delle parentesi piuttosto isolate, spostando la storia altrove (anche in senso fisico) e sostanzialmente mettendo in stand-by il filone narrativo principale è sempre un rischio - specie quello di incorrere nella "rabbia" degli spettatori - come per esempio la seconda stagione di Stranger Things ha saputo dimostrare, con un "capitolo bonus" poco digeribile ed effettivamente digerito.

In questo caso, però, siamo agli antipodi rispetto al caso suddetto: The Dragon sta davvero a rappresentare la proverbiale boccata di aria fresca in una stagione che più volte, e qui ci ripetiamo, abbiamo definitivo come stanca e stentata. Inoltre, e questo è forse l'aspetto più importante del nostro discorso, questo episodio serve a esplorare il presente e il passato - che scopriamo mediante flashback - di Ricardo Diaz, legittimandolo a pieno nel suo ruolo di grande antagonista di Green Arrow.

Ed effettivamente Diaz ruba la scena, dimostrandosi un criminale ben più complesso, machiavellico e stratificato di quello che potevamo immaginare. Non ha super poteri, costumi, maschere o super poteri, ma è alimentato da una rancore programmatico che lo rende contestualmente un calcolatore e un individuo estremamente pericoloso. Ciò che avviene in The Dragon, inoltre, lo rende ancora più potente, proprio mentre il protettore di Star City vive una fase "back to basics", che in soldoni significa che è probabilmente più solo e debole che mai.

L'episodio, inoltre, potrebbe aver fatto intravedere una funzione finalmente sensata del personaggio di Black Siren, che è però suo malgrado protagonista di una delle coreografie di combattimento più goffe e mal montate dell'intero show. Ben più apprezzabile è invece la sequenza finale, che vede l'assalto di Diaz al quartier generale di Quadrant.

Nella sequenza di apertura di The Dragon avrete notato come il classico logo di Green Arrow - già orfano di quelli degli ex membri del suo team - sia completamente sostituito dal simbolo del drago che sta a rappresentare Diaz.

Finalmente, inoltre, la storia si sposta fisicamente a Blüdhaven: a questo proposito abbiamo notato come l'incontro tra Diaz e uno dei membri di Quadrant si svolga in un locale chiamato Hogan's Alley, lo stesso in cui nei fumetti DC Comics lavora Dick Grayson alias Nightwing al suo arrivo in questa città. Sempre a proposito di luoghi fittizi dell'Universo DC, Diaz svela di essere nato in Zandia, un'isola-nazione situata a est della Sicilia, luogo di origine della Chiesa di Sangue, come sapranno bene i lettori delle storie dei Giovani Titani.

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