Arrow 6x18, “Fundamentals”: la recensione

La nostra recensione del diciottesimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Fundamentals”

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Dopo la rottura con Diggle, Oliver è rimasto praticamente da solo. Nonostante il supporto "da remoto" di Felicity e Quentin, Green Arrow deve ora affrontare la difficilissima sfida rappresentata da Ricardo Diaz, che ora ha in mano Star City.

Pianificando una nuova strategia, il protagonista deve anche gestire i propri demoni del passato, che lo portano a mettere in discussione il suo ruolo di padre, marito ed eroe, mentre come sindaco va incontro all'impeachment.

Mentre la sesta stagione di Arrow si avvia stancamente verso il suo finale, con Fundamentals assistiamo a uno degli episodi più inutili dell'intero show. Nonostante un buon inizio in medias res - con l'ennesima sequenza di combattimento coreografata però sempre allo stesso modo - tutto il resto della narrazione di questo capitolo della storia, che ripercorre gli eventi in flashback rispetto al presente, è sostanzialmente il nulla cosmico.

Complice una trappola di Diaz che porta Oliver a essere contaminato con una potente droga allucinogena, ecco che il protagonista si trova, nuovamente, ad affrontare alcuni dei suoi fantasmi, che lo portano a mettere in dubbio ogni fragile certezza sulla quale ha costruito il suo presente. Fin dal 1843 - e forse anche da prima - quando il romanzo breve Canto di Natale di Charles Dickens fu pubblicato per la prima volta, un tale storytelling è divenuta uno dei modelli più abusati della narrativa in ogni sua declinazione.

Potremmo dunque parlare di fill-in e cercare così di salvare il salvabile in Fundamentals, se non fosse che oramai quasi metà della sesta stagione di Arrow potrebbe essere classificata come "riempitivo" funzionale a riuscire a coprire un'intera annata. Oramai lo show è stanco, sono stanchi gli interpreti, e ancora più stanchi sono gli spettatori, alcuni dei quali - come noi - potrebbero legittimamente iniziare a sentirsi un po' presi per i fondelli. Come se non bastasse, questo intreccio narrativo permette agli autori di trovare un "nuovo" ruolo per la "mascotte" Katie Kassidy, che qui ritorna anche nei panni dell'originale Laurel nel corso di un'allucinazione di Oliver. Siamo curiosi, a questo punto, di scoprire quale sarà l'incarico affidato all'attrice per la prossima stagione, qualora Black Siren non dovesse sopravvivere agli eventi del finale. Del resto, c'è un multiverso di possibilità per continuare a mandare in malora questo show.

Fortunatamente, le battute conclusive di Fundamentals sono passabili, e riescono a impostare un setting relativamente nuovo che, se sfruttato bene, potrebbe dar inizio a un atto finale di stagione perlomeno tollerabile, nella speranza che la prossima annata di Arrow si sappia distanziare decisamente dall'obbrobrio che ci è toccato questa volta.

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