Arrow 6x15, “Doppelgänger”: la recensione

La nostra recensione del quindicesimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Doppelgänger”

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Black Siren ricompare a Star City spacciandosi per una rediviva Laurel Lance agli occhi dell'opinione pubblica, e mettendo così sotto ricatto il sindaco Oliver Queen - il quale a sua volta deve anche trovare il modo di tenere in piedi l'amministrazione cittadina - e i suoi amici e alleati.

Nel frattempo, Thea torna a indossare i panni di Speedy per salvare Roy Harper, tornato anche lui (nolentemente) in città e prigioniero di un Ricardo Diaz più pericoloso che mai.

Si fa fatica anche a scrivere la sinossi dell'episodio, cercando di essere coinvolgenti e credibili, per questa recensione. La verità è che però Doppelgänger è un episodio terribilmente brutto e noioso, impostato su una storia così insulsa da divenire irritante e costruito su personaggi oramai stanchi e stantii, non più interessanti né tantomeno credibili. Una sofferenza.

Per quanto ci siamo riservati il beneficio del dubbio nell'accogliere il twist narrativo che ha reso Ricardo Diaz alias Dragon il main villain di stagione - ma del quale non abbiamo ancora visto nulla di particolarmente minaccioso, se non una parlantina efficace - in quanto questo potrebbe rivelarsi davvero sorprendente, oggi ci troviamo di nuovo a scrivere come la storia sia pilotata, ancora, dalle mosse che potrebbe fare o non fare il personaggio di Black Siren: onestamente, ci siamo stancati. Se a ciò si aggiunge che i colpi di scena di questo capitolo dovrebbero coincidere con il ritorno in costume di una svogliata Willa Holland nei panni di Thea, e di un quasi irriconoscibile - davvero, avete capito subito che era lui? - Colton Haynes in quelli di Roy, ecco che il pasticcio è fatto. E soprattutto la storia non è sostanzialmente davvero progredita rispetto a una settimana fa: la bonaccia persiste, dunque.

E a poco serve l'unico elemento davvero buono di Doppelgänger, ossia un (finto ma efficace) piano sequenza che va in scena durante l'assalto del Team Arrow alla roccaforte di Dragon, perché tutto il resto soffoca qualsiasi aspetto positivo.

Inoltre, abbiamo ancora Dinah incazzata con Oliver e che vuole uccidere finta-Laurel, finta-Laurel che però non può essere uccisa perché sta ricattando Oliver e forse potrebbe anche tradire il Team Arrow e allearsi con Dragon, o forse ancora potrebbe fare un triplo gioco e tradire lo stesso Diaz aiutando il Team Arrow. Insomma, se da ragazzini temevamo quando all'ora di pranzo nostra nonna ci toglieva il telecomando di mano, impedendoci di guardare i cartoni animati in funzione di soap opera come Beautiful e Sentieri, era solo perché non avevamo ancora visto la sesta stagione di Arrow, che si sicuro ci ha fatto crescere un bel pelo sullo stomaco.

Come unico rimando ai fumetti DC Comics segnaliamo come Roy dichiari di essersi rifugiato St. Roche per sfuggire alla polizia, con questa città che è ricordata nell'Universo DC come sede operativa di Carter Hall alias Hawkman.

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