Arrow 6x10, “Divided” [midseason première]: la recensione

La nostra recensione del decimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Divided”

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Il Team Arrow non esiste più. Le ultime disavventure hanno portato alla disgregazione di una squadra un tempo affiatata, creando un clima di sfiducia generalizzato, con alcune azioni discutibili, sebbene motivate, che hanno aggravato ulteriormente la situazione.

In questo contesto di instabilità e disillusione, Oliver Queen è sempre più solo, mentre contemporaneamente Cayden James trova nuovi e pericolosi alleati che lo mettono in una situazione di vantaggio ancora più ampia.

Con Green Arrow che indaga da solo sui segreti del suo grande avversario, con il supporto da remoto di Felicity e Diggle, Wild Dog, Mister Terrific e Black Canary provano a mettere su un team tutto loro; quest'ultima, inoltre, è impegnata anche a cercare di riallacciare i rapporti con il suo ex partner Vincent Sobel, l'alter ego di Vigilante.

Dopo un terrificante midseason finale di quella che a oggi è forse la peggior stagione di Arrow di sempre, lo show con protagonista il supereroe Freccia Verde ritorna con una storia nella quale si cerca evidentemente di trovare il bandolo di un'ingarbugliata matassa, ma che in realtà sembra avere lo stesso effetto di un cerotto su una ferita di proiettile.

Per l'ennesima volta, gli autori della serie TV provano a ripartire con "rinnovato" slancio, con l'ennesimo "inedito" contesto narrativo, scaturito a seguito di un "impressionante" climax, e che a generato un "nuovo" status quo per i personaggi. Per rendere la missione del protagonista ancora più difficile, inoltre, perché non andare a ripescare villain direttamente da vecchie storyline - addirittura i Bertinelli! - per ammucchiarli assieme al temibilissimo Cayden James, l'uomo in grado di far paura a tutti anche se nessuno sa veramente cosa vuole? Ovviamente tutto ciò non è uno scherzo: è stato fatto davvero.

Istintivamente, ci verrebbe da fare un riassunto di ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, per notare assieme come la sesta stagione di Arrow sia complessivamente composta da un insieme di soluzioni narrative raffazzonate e spesso in controsenso tra loro; ma questo non è un riassunto, quanto una recensione. E dunque, il lavoro di critica consiste pure nel sottolineare con fermezza, mai accanimento, come il lavoro di scrittura dello show abbia raggiunto un livello che rasenta l'amatoriale: arrivati a questo punto, ci chiediamo se il mandare ancora in onda questa serie TV non sia paragonabile all'accanimento terapeutico su un paziente già morto.

Cercando di salvare il salvabile, evidenziamo come l'unico sussulto dell'episodio corrisponda al momento in cui il protagonista assalta da solo il capannone di James: è qui che va in scena un buon piano sequenza, che vede Green Arrow impegnato in un "uno contro tutti".

Infine, l'unico riferimento ai fumetti DC Comics dell'episodio si manifesta quando Jerry Bertinelli menziona della possibilità di costruire un segnale luminoso con una freccia per poter convocare Green Arrow. Sebbene il rimando più ovvio sia al celebre Bat-segnale di Gotham City, ci piace ricordare come nell'Universo DC originale la polizia di Star City abbia utilizzato, per breve tempo, un "Arrow-segnale" per entrare in contatto con il vigilante protettore della città.

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