Arrow 6x09, “Irreconcilable Differences” [midseason finale]: la recensione

La nostra recensione del nono episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Irreconcilable Differences”

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Nelle battute finali del crossover Crisis on Earth-X Oliver e Felicity sono finalmente convolati a nozze, in contemporanea con i loro amici Barry Allen e Iris West. Con il Natale alle porte e Thea uscita dal coma è davvero tempo di festeggiare a Star City, nonostante la presenza di diversi problemi e minacce.

Malauguratamente, il protagonista - tornato momentaneamente a vestire i panni di Green Arrow - scopre che un membro del suo team ha intenzione di tradirlo, testimoniando contro di lui nel processo che presto lo vedrà imputato, accusato di essere un vigilante mascherato e omicida. Come se ciò non bastasse, Cayden James fa ritorno, con una nuova mossa che vedrà rapita una persona casa a Oliver e alla sua squadra. Non sono tempi facili per il Team Arrow.

È difficile commentare un episodio come Irreconcilable Differences. A un primo atto molto inconsistente a livello narrativo, con inutili scene di festa accompagnate da dialoghi senza un vero senso ai fini della narrazione e colonna sonora da teenager in preda a una tempesta ormonale, fa seguito l'ennesimo round contro il main villain della quarta stagione di Arrow, Cayden James, e la sua squadra guidata sul campo dal braccio destro Black Siren: botte, difficoltà iniziali dei "buoni", rovesciamento di fronte e poi tutti a casa a bere una tisana calda con l'arrivederci alla prossima scazzottata in mezzo alla strada. È uno strazio, e non si sa a cosa aggrapparsi per provare a salvare un salvabile che pare non esserci.

L'unica cosa che desidereremmo davvero fare è chiedere agli autori cosa vorrebbero raccontarci con questa annata dello show. Ammesso che qualcosa da raccontare ci sia davvero, e non sia solo un cercare di restare aggrappati quanto più tempo possibile a una proverbiale nave che fa acqua da tutti i pori. Gli ultimi episodi di Arrow sono paragonabili a un cane che si morde la coda: non servono praticamente a nulla, e fanno ridere. Il villain fa una mossa, poi si defila per studiare la prossima che sarà uguale alla precedente. Black Siren è una presenza fastidiosa e inflazionata: lo abbiamo già detto, sembra quasi obbligatorio far timbrare il cartellino a Katie Caddisy, continuando ad averla nel cast senza un preciso scopo, salvo poi giustificare sempre qualche assenza - dovuta a un numero prestabilito di presenze stabilite da contratto per attori secondari - con il più classico degli "spiegoni", come in questo caso vien fatto per motivare l'assenza di Lyla, moglie di Diggle, alla festa per il matrimonio di Oliver e Felicity. Lo stesso protagonista promette al figlio di non essere più un vigilante, non lo fa davvero per una manciata di puntate, salvo poi tornare - per "necessità" - a vestire i panni di Green Arrow: a che pro? Si fa tanto per costruire un Team Arrow eterogeneo, credibile e coordinato e poi lo si sfalda. Tutto giustificabilissimo, ben intesi, purché ci sia uno scopo perché si operino tale scelte. Ma non sembra esserci nessuna logica in quanto gli autori stanno facendo.

In questo scialbo e terribile midseason finale, a sottolineare l'inconsistenza dell'episodio, mancano anche riferimenti o easter eggs ai fumetti DC Comics. Speriamo che, nel 2018, Arrow possa tornare a raccontarci una storia, invece che una tiritera senza senso che sempre più spesso sembra quasi una presa in giro.

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