Arrow 6x07, “Thanksgiving”: la recensione
La nostra recensione del settimo episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Thanksgiving"
Il momento d'instabilità vissuto inevitabilmente anche dal Team Arrow è la ghiotta occasione per Cayden James di fare la sua ricomparsa, e dare il via alla seconda fase del suo grande piano, che contempla ancora Black Siren come alleata.
Thanksgiving è un episodio forzato, prolisso e inevitabilmente noioso, la cui trama reitera soluzioni narrative e personaggi già ampiamente inflazionati: il tutto sta trasformando sempre di più la sesta stagione di Arrow in un cane che si morde la coda.
Al netto delle pochissime novità apportate dal più recente episodio ai termini della storia generale, anche in questo caso abbiamo a che fare con un capitolo la cui narrazione è totalmente asservita a rispettare i punti suddetti, che permangono praticamente immutati dall'inizio della stagione: tutto questo produce inevitabilmente una situazione sia di stallo che di decompressione dello storytelling, del tutto nociva per lo show.
Le insensatezze sono troppe anche da elencare, oltre alle storture di una storia che ha come unico scopo quello di far rimettere il costume al protagonista e fargli fare una chiacchierata con il suo avversario. Terribile.
Proprio Cayden James al momento è il villain più insulso che ci sia mai stato presentato nell'Arrowverse: non se ne comprendono né la caratterizzazione né le motivazioni. Tutto quello che sa fare, però, è tramare nell'ombra, salvo poi servirsi di un braccio destro come Black Siren dicotomico nei suoi confronti e antitetico alle finalità che sembra voler perseguire.
Tenendo in conto tutto questo, non c'é nessun modo per salvare Thanksgiving, nonostante poi si dimostri un episodio anche ben confezionato sotto il profilo tecnico.
Il titolo richiama richiama ovviamente il Giorno del Ringraziamento, festività americana in cui è andato in onda lo stesso episodio. Nel corso della narrazione, inoltre, sono menzionate e mostrate la Sunderland Corp. e Amertek: si tratta di due note aziende dei fumetti DC Comics, di cui viene nuovamente richiamato l'iconico numero 52 (numero di un corridoio-chiave dello stadio di Star City).