Arrow 6x05, “Deathstroke Returns”: la recensione
La nostra recensione del quinto episodio della sesta stagione di Arrow, intitolato “Reversal"
A Star City, intanto, riappare Vigilante, intenzionato ad assassinare la consigliera cittadina che ha promosso quello che si è poi tramutato nel referendum anti-eroi in costume: scopriamo finalmente chi si nasconde dietro la maschera del killer, e tale rivelazione non lascia indifferente Dinah.
Oramai ogni apparizione dello Slade Wilson di Manu Bennett equivale a un importante valore aggiunto per Arrow: negli anni, l'attore australiano è divenuto quasi un tutt'uno con uno dei personaggi più anti-convenzionali e originali dei fumetti DC Comics, e l'avere due episodi di fila che si concentreranno su Deathstroke è una boccata d'aria importante per risollevare la bontà qualitativa dello show.In Deathstroke Returns ci viene presentata una storia ben ideata e soprattutto scritta degnamente: la narrazione dell'episodio è fluida e accattivante, nulla viene dato per scontato (senza però ricorrere a "spiegoni"), le sequenze in flashback sul passato di Slade e di suo figlio sono ben amalgamate nel racconto, e soprattutto il ritmo dell'intero episodio è sempre crescente. Anche il filone narrativo secondario, che vede Black Canary e il Team Arrow impegnati contro Vigilante è molto piacevole, specie per l'inatteso colpo di scena legato all'identità segreta del suddetto villain.
Sorprende particolarmente come lo show in questa occasione - e speriamo anche nelle prossime - riesca a fare a meno di Oliver Queen nei panni di Green Arrow: il protagonista è sempre parte integrante della storia, sebbene in una nuova veste, ma complessivamente tutte le pedine riescono a svolgere il proprio ruolo, muovendosi agilmente e correttamente su un'ideale scacchiera. Ciò sta a significare che nei mesi, e forse negli anni, si è lavorato bene in termini di caratterizzazione dei personaggi, i quali si sono costantemente evoluti divenendo protagonisti a tutto tondo.Il momento indubbiamente più esaltante di Deathstroke Returns è quello che, grazie al gergo "netflixiano", possiamo definire l'"hallway fight" di Slade Wilson, il quale, da solo, affronta un'intero gruppo di avversari, sconfiggendoli uno a uno con furia letale. Sebbene manchi un vero e proprio piano sequenza, questo segmento del racconto è davvero ben gestito e studiato, grazie a un preciso lavoro di coreografia e una splendida esecuzione degli stunt (professionisti veri, di cui forse parliamo troppo poco).
Attendiamo ora di scoprire cosa ci riserverà la seconda parte di questa piccola e bella parentesi dedicata a Slade Wilson.
Il rimando più importante all'Universo DC a fumetti presente nell'episodio è sicuramente la presentazione del figlio di Slade, Joseph (il suo nome viene abbreviato in Joe): nei fumetti il ragazzo è un supereroe il cui nome da battaglia è Jericho. Membro dei Giovani Titani, il potere di Jericho è quello di prendere possesso del corpo di chiunque entri in contatto visivo con lui.
Il nome fittizio del personaggio è Kane Wolfman: da un lato, è un dichiarato omaggio al cognome della madre - Adeline Kane - dall'altro a quello del suo co-creatore, il leggendario Marv Wolfman, celeberrimo autore di fumetti.
La Kasnia (o Kaznia) è uno Stato fittizio della DC Comics che si trova tra i Balcani e l'Europa dell'Est e il cui esordio è stato registrato nel DC Animated Universe, per poi essere integrato sia nei fumetti che, adesso, nell'Arrowverse.
Ancora, la giacca di pelle che Dinah ha addosso nella sequenza d'apertura dell'episodio è praticamente uguale a quella che Black Canary indossa nei fumetti, il nickname Terminator è stato associato a Slade Wilson fin dalla sua creazione (e prima che un altro Terminator robotico facesse il suo esordio), registriamo l'ennesimo riferimento alla Ferris Air (connessa al personaggio di Lanterna Verde) e la gang nota come Jackals è un rimando al villain noto come Jackal, che ha nei fumetti tragici trascorsi con Deathstroke e suo figlio.