Arrow 5×19, “Dangerous Liaisons”: la recensione
La nostra recensione del diciannovesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “Dangerous Liaisons"
L'unico modo di scoprire dove si nasconda Prometheus potrebbe essere impossessarsi di una esclusiva tecnologia inventata dal leader dell'organizzazione di hacker nota come Helix, con la quale Felicity collabora già da un po': l'unico problema è che quest'uomo, di nome Cayden James, è segretamente detenuto dall'ARGUS, che lo ha fatto - illegalmente - sparire dalla circolazione. Felicity è dunque chiamata a fare una scelta, cercando di comprendere sino a che punto il fine giustifica i mezzi: tradire la sua squadra, agendo alle sue spalle pur di rintracciare Chase, o non partecipare all'operazione dell'Helix volta a far evadere il proprio capo?
Nel frattempo, Quentin prova a spingere Rene a perdonare se stesso per i suoi errori del passato e a riabbracciare sua figlia, da troppo tempo affidata ai servizi sociali.
Grande tensione emotiva, scritta e rappresentata in maniera consona, in un episodio molto drammatico che però non va a soffocare il bel contenuto action di una storia che si muove con sempre maggiore disinvoltura sulla sottile linea rossa che separa il bene e il male, in un contesto narrativo nel quale non esistono eroi senza macchia e ognuno ha delle precise motivazioni per fare quello che fa, anche a patto di sporcarsi le mani. La quinta stagione di Arrow si sta trasformando in qualcosa di sempre più stratificato, complesso e realistico rispetto a una semplice serie TV di genere "cinecomic", mettendo al centro del tutto i propri personaggi, ognuno con una sua precisa caratterizzazione. Mentre gli altri show dell'Arrowverse virano verso contenuti sempre più fantasiosi, Arrow ha (ri)trovato la sua forza nel suo essere grounded, nel suo raccontare storie di uomini che si muovono tra le strade di un mondo sempre più oscuro e violento, alle prese con problemi anche molto personali, come la vicenda di Wild Dog e di sua figlia.