Arrow 5×18, “Disbanded”: la recensione

La nostra recensione del diciottesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “Disbanded"

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Spoiler Alert
Nel diciottesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato Disbanded e diretto da J. J. MakaroOliver Queen è un uomo distrutto, nel corpo così come nello spirito: Prometheus - dietro la cui maschera si nasconde il machievellico Adrian Chase - lo ha catturato, torturato crudelmente e costretto ad ammettere a se stesso di essere un mostro che trae piacere dall'uccidere e che l'identità di (Green) Arrow non è altro che una scusa per giustificare la sua natura più intima e veritiera, per poi liberarlo. Conseguentemente, Oliver si è arreso, rinunciando alla sua crociata e smantellando il suo team.

Il villain ha dunque vinto, o almeno così sembra. Fortunatamente, i componenti del Team Arrow non si piegano come fatto dal loro leader, e organizzano un piano volto a sconfiggere una volta per tutte Prometheus, sfruttando anche le - pericolose - connessioni di Felicity con il gruppo di hacker noto come Helix. Nel frattempo, però, Oliver stringe un discutibile accordo con Anatoly e la Bratva, chiudendo un occhio sulle losche attività dei mafiosi sovietici a Star City, a patto che questi uccidano Chase per lui.

Cinque anni nel passato, in Russia, Queen è protagonista di un'ultima azione con la suddetta organizzazione criminale, prima di tornare sull'isola di Lian Yu, dove sarà ritrovato qualche tempo dopo (come visto nella prima stagione di Arrow).

Disbanded è l'ennesimo episodio ben confezionato della sempre più avvincente seconda parte della quinta stagione di Arrow, che sta regalando uno spettacolo piacevole e appagante grazie a una storia che contamina in modo funzionale il genere supereroistico - o cinecomics, se preferite - con elementi thriller, crime e mistery, tutto all'insegna di un realismo nudo e crudo, dove l'azione è ben calibrata e gli scontri decisivi sono spesso psicologici, e "giocati" in giacca e cravatta, più che in maschera e cappuccio. (Ri)portare il personaggio di Freccia Verde a un contesto più coerente alla sua natura di giustiziere urbano - canonicamente alla sua versione dei fumetti DC Comics - si è rivelata una scelta azzeccata, così come quella di fare di Oliver Queen il sindaco della sua città - Star City - cosa che permette di evidenziare il contrasto tra le due metà di questo character, una che deve fare i conti con i complessi meccanismi della politica, l'altra che per antonomasia opera al di là della legge; due facce della stessa medaglia, in apparente antitesi tra loro ma esistenti nella stessa persona: questo è un tòpos narrativo classico dei comics, grazie al quale siamo naturalmente portati a interrogarci su chi sia davvero il protagonista, e quale invece sia la sua maschera, Oliver Queen o Green Arrow?

Probabilmente quella propostaci in Disbanded è una parentesi non necessaria nella trama generale della quinta stagione dello show, che potrebbe da un lato essere interpretata come una superflua lungaggine, ma che permette anche una chiusura coerente - e probabilmente momentanea - della storyline che ha visto il ritorno in scena della Bratva, connettendo con precisione passato e presente della storia. Ancora, questo capitolo permette ai tanti co-protagonisti della serie TV - in particolare Diggle e Felicity - di brillare di luce propria, in un momento in cui il personaggio principale si è volontariamente eclissato. Inoltre, il finale di Disbanded fa sì che vi sia un capovolgimento nella complessa partita a scacchi tra il Team Arrow e Prometheus, e siamo molto curiosi di scoprire come il villain si giocherà le ultime carte nel suo mazzo, ora che il gioco di forze pende a suo sfavore.

Analizzando il lavoro di scrittura e regia compiuto in questa occasione, ci troviamo costretti a ripeterci: sotto il profilo tecnico, la qualità di Arrow è ai suoi massimi. La sceneggiatura di Disbanded è ancora, fortemente, character-driven, ossia costruita con cognizione di causa sui tanti personaggi, il cui spessore è continuativamente in ascesa, aspetto esaltato anche da una regia attenta e senza sbavature che esalta la recitazione corale del cast.

In Disbanded mancano easter eggs e nuovi riferimenti specifici ai fumetti DC, eccezion fatta per la menzione alle Kord Industries - già citate solo poche ore fa nel più recente episodio di The Flash - che nei comics sono l'azienda fondata da Ted Kord, il secondo Blue Beetle. Infine, segnaliamo l'omaggio a Game of Thrones fatto da Felicity: agli showrunner delle serie TV dell'Arrowverse il popolare show della HBO deve piacere molto - come a tanti - dato che di recente è stato citato anche in Supergirl.

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