Arrow 5×13, “Spectre of the Gun”: la recensione

La nostra recensione del tredicesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “Spectre of the Gun"

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Spoiler Alert
Nel tredicesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato Spectre of the Gun e diretto da Kristin Windell, Oliver Queen e i suoi alleati dovranno riuscire a fermare la folle crociata di un misterioso attentatore armato di tutto punto, che prenderà di mira alcuni esponenti politici dell'amministrazione di Star City, mentre scopriremo alcuni dettagli del drammatico passato di Rene alias Wild Dog.

In quello che sembra un momento di quiete e felicità grazie al ritorno di Quentin Lance e Thea Queen - nonostante l'arrivederci a Rory Regan - a funestare la vita del Team Arrow così come quella degli innocenti di Star City giungerà dal nulla un nuovo, pazzo criminale che assalterà il municipio della città, uccidendo e ferendo diversi dipendenti: gli obiettivi del villain, inizialmente valutati come meramente casuali, riveleranno ben presto uno schema ben preciso, volto a punire coloro che si sono macchiati della discutibile politica sulle armi nella città il cui sindaco è adesso Oliver Queen. La caccia all'uomo si rivelerà più impervia del previsto, creando anche alcune tensioni tra i protagonisti a causa di un tema così delicato e attuale negli Stati Uniti d'America.

Questa volta, delle sequenze in flashback dell'episodio sarà straordinario protagonista Rene: scopriremo qualcosa di importante sul suo difficile passato e sulla sua famiglia, riuscendo finalmente a comprendere a pieno alcune delle spigolose caratteristiche del personaggio.

Anche il più recente episodio di Arrow andato in onda conferma il buon trend di questa seconda parte di stagione, che dopo uno scialbo midseason premiere sta regalando un capitolo avvincente dopo l'altro, accomunati tutti da un grande e coerente realismo, in grado di trattare dignitosamente di questioni che soprattutto oltreoceano - ma non solo - sono all'ordine del giorno. Le vite degli americani sono da anni funestate da cicliche stragi generate da una facile accessibilità alle armi da fuoco - sia legalmente che a causa di traffici illegali - e da molto tempo a questa parte vi sono accesi dibattiti sulla giustezza o meno del famoso II emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che - semplificando volutamente - garantisce il diritto di possedere armi. Ma non solo, perché nei dialoghi - molto ben scritti - di Spectre of the Gun si fa esplicito riferimento anche alla difficile situazione attuale della comunità afro-americana di questo Paese, che ha visto la nascita di movimenti come il Black Lives Matter, volto a denunciare un sempre più grave razzismo istituzionalizzato a discapito dei neri d'America.

Nonostante il tema portante della storia sia assai spinoso e anche molto inflazionato, la narrazione proposta in questo episodio di Arrow è convincente e sostanzialmente mai banale: sebbene si affronti un argomento estremamente complesso in maniera volutamente - e giustamente, visto il pubblico di riferimento - semplificata, sottolineiamo come gli sceneggiatori abbiano svolto distintamente il loro lavoro, dando vita a una storia appassionante e scorrevole. In Spectre of the Gun, capitolo che, come già detto, continua a cavalcare l'onda del realismo, i protagonisti non indossano quasi mai i loro costumi da vigilante, cosa che mette gli uomini - più che le maschere - al centro di una vicenda, appunto, dal grande valore umano. La storia ne beneficia su più piani, compreso quello recitativo, con uno Stephen Amell - attore discreto - che sembra avere una marcia in più in termini espressivi, infondendo il giusto pathos nel personaggio da lui interpretato.

In questo episodio mancano espliciti easter eggs o riferimenti all'Universo DC a fumetti, ma possiamo facilmente evincere come questa storia sia pienamente canonica del personaggio di Freccia Verde - che, lo ricordiamo, viene definito come un giustiziere sociale - e fortemente influenzata dalla storica run di Elliot S. Maggin su Green Arrow - in particolare il capitolo intitolato What Can One Man Do? - che rifletteva saggiamente sulle ingiustizie politiche e sociali quasi fisiologicamente presenti negli USA. Specifichiamo come Spectre of the Gun - episodio curiosamente intitolato alla stessa maniera di un altro della serie TV originale Star Trek - sia stato mandato in onda con un rating più adulto rispetto a tutti gli altri - TV-14 LV anziché solo TV-14 - a causa del forte realismo e di alcune sequenze particolarmente violente.

Curiosamente - e per mera coincidenza - questo episodio è andato in onda lo stesso giorno in cui, negli USA, il Senato ha votato per abrogare la legge che rendeva illegale la vendita di armi da fuoco a soggetti con comprovati precedenti di disturbi e patologie psichiche. Lasciamo a voi il giudizio in merito.

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