Arrow 5×12, “Bratva”: la recensione
La nostra recensione del dodicesimo episodio della quinta stagione di Arrow, intitolato “Bratva"
L'episodio si apre mostrandoci una situazione di partenza finalmente serafica e positiva: grazie al Procuratore Distrettuale Chase e alle rischiose scelte di Felicity - tornata in contatto con il suo passato da hacker attivista - Diggle è stato scagionato dalle pesanti - e false - accuse che lo vedevano colpevole di tradimento e quindi prigioniero. Colui che aveva cercavo di incastrare John, il Generale Walker, riesce però a sfuggire alla giustizia americana, recandosi in Russia e portando con sé una bomba nucleare da vendere ad alcuni separatisti markoviani.
In America, intanto, Quentin Lance farà ritorno al suo lavoro come vicesindaco di Star City, dopo un periodo di riabilitazione funzionale a risolvere i suoi gravi problemi di alcolismo. A sostenerlo e incoraggiarlo ci sarà Rene, che lo aiuterà a gestire le varie pressioni incombenti, specie quelle della giornalista Susan Williams, la quale è oramai molto vicina a Oliver e sempre più ambigua nella sua condotta.
Arrow è una serie TV sensibilmente in ripresa, dopo lo scialbo midseason premiere, come confermato anche da questo episodio: Bratva presenta una storia volutamente semplice e sostanzialmente prevedibile - basti pensare alla "minaccia nucleare" - ma non per questo poco godibile. A volte per fare qualcosa di buono basta evitare voli pindarici, fumosi virtuosismi e sensazionalistici colpi a effetto - come, per esempio, la "resurrezione" di Laurel - limitandosi a creare una struttura narrativa coriacea, con un inizio e un finale coerenti: in questo caso ne abbiamo un buon esempio. Il fatto che il fuggitivo Walker si rechi proprio in Russia è ovviamente una scelta pretestuosa, funzionale a connettere il passato e il presente di Oliver Queen e creare, sul finale, un nuovo e interessante sbocco narrativo.
Inoltre, sembra una banalità dirlo, ma i personaggi sono importanti all'interno di una qualsiasi storia: però, a volte, gli showrunner di questi prodotti estremamente pop e mainstream, con episodi che hanno un'emivita molto breve, tendono a dimenticarsi di caratterizzarli, limitandosi a usarli come pedine per raccontare quello che vogliono e mettendo loro in bocca dialoghi strampalati e raffazzonati. Invece, specie in questi show dedicati a un pubblico perlopiù adolescente, basta poco per fare la differenza, cercando più di costruire una storia sui personaggi che i personaggi su una storia: spogliare i protagonisti per quasi un intero episodio dei loro costumi, mettendo la loro faccia nuda di fronte a una situazione dal grande potenziale tragico, funziona e ci fornisce uno spettacolo dignitoso. Su tutti, è il ritorno di Quentin Lance, interpretato dall'esperto Paul Blackthorne a dare la giusta gravitas a questo capitolo.
Bratva non sarà mai ricordato come uno dei momenti migliori di Arrow, né tantomeno farà la storia della televisione, ma è un episodio gradevole e qualitativamente apprezzabile, con una sceneggiatura e una regia precise e senza grosse sbavature.
Per quanto concerne gli easter eggs e i riferimenti ai fumetti DC Comics, segnaliamo che il Freccia Verde presente in Bratva ricorda molto quello scritto dal grande autore Mike Grell nel corso della sua lunga gestione della testata Green Arrow: un uomo in fuga dal suo passato, che viaggia per il mondo, spesso senza maschera e costume e che è protagonista di storie dal forte sapore politico e sociale.
Infine, i separatisti al quale Walker è intenzionato a vendere l'arma nucleare provengono dalla Markovia, uno piccolo Stato fittizio dell'Universo DC situato in Europa, tra Francia, Belgio e Lussemburgo.